“Non ho molto tempo per occuparmi di giochi di palazzo. Comunque se si verificassero delle condizioni per un cambiamento, le valuteremo prima di tutto con i nostri alleati”. Così Silvio Berlusconi risponde ad Affaritaliani.it, in una lunga intervista in cui spiega che “l’appoggio a questo governo non è ovviamente neppure da prendere in considerazione” mentre “l’appoggio a un futuro governo, ovviamente in accordo con il centro-destra, potremo invece valutarlo a due condizioni: che sia davvero espressione della maggioranza degli italiani e che costruisca la ripartenza del paese secondo le regole liberali”.
E questo “significa un rigoroso no ad un nuovo statalismo, a nazionalizzazioni, a patrimoniali o altri aumenti delle imposte, sì invece ad uno shock fiscale per far ripartire l`economia, sì ad un drastico taglio alla burocrazia, con l`abolizione del regime delle autorizzazioni preventive, sì a contributi a fondo perduto a imprese e lavoratori autonomi sulla base delle loro dichiarazioni fiscali dell`anno precedente, sì al coinvolgimento del risparmio privato per la ricostruzione, ovviamente su base volontaria, attraverso strumenti finanziari sicuri, convenienti, pochissimo tassati e garantiti dallo Stato”.