di Barbara Acquaviti
E pensare che Roma avrebbe dovuto essere il luogo del sigillo alla “foto di Bologna”. Nella Capitale, avevano deciso in un tempo che ormai sembra remoto, si sarebbe dovuta tenere una nuova manifestazione dei tre leader del centrodestra. E invece, non soltanto quell’evento non c’è mai stato (né mai ci sarà), ma soprattutto Roma è diventata il campo di battaglia, il luogo che Matteo Salvini ha scelto come linea di confine su cui sferrare l’attacco alla leadership di Silvio Berlusconi. Oggi, salvo improbabili sorprese dell’ultima ora, Giorgia Meloni ufficializzerà la sua candidatura a sindaco, abbandonando Guido Bertolaso, così come prima di lei aveva fatto il numero uno leghista. Nelle ultime ore la leader di Fdi ha incontrato il segretario del Carroccio che non ha mai nascosto (anzi, ha agevolato) la sua corsa. E un contatto è previsto anche con l’ex premier, rimasto a Milano per un nuovo intervento all’occhio: un ultimo pressing per convincerlo a mollare l’ex capo della Protezione civile. Da Forza Italia, dopo l’unanime parere favorevole di Fratelli d’Italia a una candidatura della Meloni, la reazione è stata sostanzialmente di attesa: nessuna ridda di dichiarazioni o comunicati stampa. In mattinata a parlare, e anche abbondantemente, era stato però proprio il leader azzurro che, non a caso, si è presentato ai microfoni di Radio Anch’io con Bertolaso. “E’ chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile” come amministrare Roma, ha sentenziato provando a stoppare la corsa dell’ex ministro.
Pare, d’altra parte, che Berlusconi abbia sperato fino all’ultimo che la leader di Fdi non si presentasse anche per non mettere a rischio la sua gravidanza “come peraltro – fanno notare dentro Fi – lei stessa aveva spiegato annunciando l’imminente maternità”. Il Cavaliere è convinto che lei sia stata mal consigliata dai suoi colonnelli: in effetti dentro Fratelli d’Italia hanno a lungo soppesato il rischio di rimanere schiacciati a destra da Storace e a sinistra da Marchini proprio in quella che è la loro roccaforte elettorale: non esattamente il miglior viatico per le Politiche. A questo punto, il leader azzurro si prepara a blindare la candidatura “in solitaria” dell’ex capo della Protezione civile, anche nel tentativo di mettere un argine a chi ha già avviato l’assalto alla guida della coalizione. “Dovremmo fare una riflessione sui rapporti nel centrodestra ed in particolare tra Fi e la Lega”, ha detto ai microfoni di Radio Anch’io. Ma in privato è più netto: “L’attacco a Bertolaso è un pretesto, mirano alla mia leadership”. In queste ore, in casa Berlusconi, si sta soprattutto ragionando sull’opportunità di espandere la rottura dell’alleanza anche in altri comuni chiamati al voto, a cominciare da Bologna dove Salvini aveva ottenuto la candidatura di Lucia Bergonzoni, mentre Forza Italia non ha mai definitivamente rinunciato a far correre Galeazzo Bignami.