La frase più significativa la pronuncia ancora prima di incontrare Angela Merkel. “Tutti i leader che sono qui, sono contenti che ci sia ancora in Italia la mia presenza in campo per garantire che non ci sia uno spostamento verso partiti populisti”. Silvio Berlusconi arriva al congresso del Ppe a Malta convinto che il vento sia tornato a girare a suo favore. Dopo l’allontanamento da palazzo Chigi e la decadenza, l’ex premier è convinto di poter tornare a giocare un ruolo fondamentale, al pari dei suoi colleghi. Certo, pesa sempre quell’assenza dalla politica attiva e l’impossibilità di candidarsi, ma il Cavaliere continua a coltivare la speranza che la Corte di Strasburgo si esprima a breve e che, magari, anche questa sua rinnovata credibilità internazionale gli darà una mano.
Anche per questo ci teneva molto all’incontro con Angela Merkel, un colloquio durato circa venti minuti, in cui sono stati affrontati i temi delle varie emergenze europee, come quella del terrorismo e dell’immigrazione, ma anche la questione della Brexit. “E’ un grande dolore – spiega Berlusconi – ma rispettiamo il volere degli inglesi. Ora è tempo di restare uniti. Per l’Europa era importante avere anche l’Inghilterra, ma dobbiamo accettare la separazione e adesso è importante che si resti uniti e ci sia concordia sulle decisioni perché i temi economici e il terrorismo sono temi che vanno affrontati con coesione”. Ma nei suoi vari colloqui, e in quello con la cancelliera tedesca in particolare, si è parlato anche della situazione italiana e del rischio che il populismo prenda il sopravvento. In particolar modo sarebbe emersa una certa preoccupazione per l’eventuale affermazione del M5s, mentre per quanto riguarda la Lega, Berlusconi si sarebbe detto convinto che alla fine sarà possibile trovare un accordo. Il leader azzurro avrebbe ribadito anzi la sua intenzione di fare il “federatore dei moderati”. “Con me in campo – sostiene – possiamo prendere il 10-15% in più”. (foto, Silvio Berlusconi, Donald Tusk e Angela Merkel)