Raccontano di averlo visto “in forma”. Ma quante volte, in passato, questa frase ha fatto parte della narrazione azzurra, come a scacciare l’idea di un leader acciaccato dall’età e ormai disinteressato dalla politica. Il dato di fatto, pero, è che sono ormai tre settimane di seguito che Silvio Berlusconi si fa vedere a Roma: un dato significativo se si pensa ai tanti mesi in cui recentemente si era tenuto lontano dalla Capitale a dal suo “teatrino”.
A pranzo ha voluto riunire i big di Forza Italia a palazzo Grazioli. Almeno due dati di cronaca offrivano un’occasione troppo ghiotta per battere un colpo contro il sodalizio Lega-M5s: l’incidente sul ddl anticorruzione e la bocciatura della manovra da parte dell’Europa. Alla fine, in un comunicato, mette nero su bianco le sue preoccupazioni per gli italiani e i loro risparmi e vaticina la fine di questo governo. Questa maggioranza – dice – non è “in grado di andare avanti a governare il Paese”, perché “l’accordo di potere fra Lega e Cinque Stelle è ormai profondamente logorato”. Ma, soprattuto, ribadisce quella che pare essere diventata davvero una sua convinzione. “Speriamo e crediamo – sottolinea – sia vicino il momento nel quale si potrà tornare a dare agli italiani un governo di personalità competenti di centro-destra, espressione della maggioranza naturale degli italiani sulla base dei risultati delle elezioni del 4 marzo”.
Anche con i senatori e deputati riuniti a palazzo Grazioli, infatti, il leader azzurro si sarebbe detto persuaso che la vita del governo stia per giungere a termine. C’è chi tra i presenti fa notare anche che l’ex Cavaliere ha avuto nei confronti di Matteo Salvini toni particolarmente concilianti. Di questa sua convinzione, Berlusconi ne avrebbe parlato anche un paio di settimane fa in un incontro al Quirinale con Sergio Mattarella. Ricavandone la percezione di una disponibilità di massima del capo dello Stato a uno scenario che vedrebbe, in caso di caduta dell’attuale governo, la nascita di un esecutivo di centrodestra. Una lettura che però non trova affatto conferme dal Quirinale. Anzi, fonti parlamentari, fanno notare come per il Colle un governo con Salvini dominus assoluto potrebbe forse creare maggiori problemi di interlocuzione di quanto non accada ora con Giuseppe Conte.
Ma dai vertici di Forza Italia, viene riferito, sarebbe arrivato l’invito all’ex premier a non mettersi a parlare di “operazione responsabili”. Mancano troppi deputati e soprattutto – avrebbero argomentato in molti – fino alle Europee la maggioranza non si sfalda. Insomma, l’esortazione a Berlusconi sarebbe stata quella di non attaccarsi al telefono alla ricerca di parlamentari eventualmente interessati, vuoi per il rischio di non essere rieletti, vuoi per ragioni personali. In questo momento – è il ragionamento dei big azzurri – sono più preoccupati di mostrare lealtà per essere ricandidati che non di perdere lo stipendio. Tra i più dubbiosi ci sarebbe stato anche Gianni Letta, il quale però avrebbe espresso una perplessità a monte: la sua convinzione è che il sodalizio Salvini-Di Maio non sia poi così debole come pure può apparire. Non è l’unico ad avere poche sicurezze: in molti dentro Forza Italia, infatti, sono persuasi del fatto che Salvini non abbia alcuna intenzione di fare un governo con il centrodestra in versione old style. “Se torna con noi – spiega un giovane deputato – perde voti. Il suo progetto è quello di fagocitarci e presentarsi come leader assoluto”.