Berlusconiani, democristiani, rutelliani, alfaniani, grillini, ciellini e finanche massoni. C’è di tutto nel nuovo partito di Matteo Renzi che oggi compie quaranta giorni di vita. Un partito, quello di Italia viva, che continua a drenare politici da destra a sinistra, dalla Lombardia alla Sicilia. Come dire, c’è posto per tutti. E così, a oggi, la nuova creatura renziana conta quarantacinque parlamentari (28 deputati, 17 senatori). L’ex premier s’è imposto come obiettivo cinquanta entro San Silvestro. E se questi sono i ritmi, difficile sarà non fare centro. L’ultima ad indossare la nuova casacca renziana, abbandonando quella “sinistra” di Liberi e Uguali, la deputata Giuseppina Occhionero, eletta quasi a sorpresa in Molise con il partito del ministro della Sanità e che fu pure di Laura Boldrini. Una delle motivazioni che ha portato la molisana a fare il salto della quaglia, sembra essere stata “la bellezza della Boschi” che “non ha eguali”. In ogni caso, per Renzi, di certo ogni motivo è buono per ingrassare le sue file parlamentari. Ma questa è un’altra storia. Sempre oggi, è in programma a Napoli la prima iniziativa pubblica di Italia Viva. All’evento prenderanno parte la capogruppo alla Camera, Maria Elena Boschi, e tra gli altri, Catello Vitiello, il deputato massone ex M5s approdato pochi giorni fa in Iv per una “nuova avventura con un leader che ha idee chiare e voglia di riscatto”.
Vitiello, infatti, è stato sospeso dai 5 stelle per la sua adesione a una loggia massonica napoletana ed è stato anche il primo firmatario dell’emendamento al ddl Anticorruzione per ammorbidire i reati peculato e abuso d’ufficio. Su una cosa, di certo, oggi Renzi ha le idee chiare, per dirla con lo stesso Vitiello. E si tratta di non voler governare in quanto preferisce avere il potere di impedire che altri lo facciano. Il nuovo volto del renzismo, e in tal senso, Italia viva è la giusta creatura politica. Alla Camera, come detto, sono ventotto i deputati. Vice capogruppo è Luigi Marattin e tesoriere Mauro Del Barba. Tra le new entry a Montecitorio, Gabriele Toccafondi, ciellino, una storica militanza in Forza Italia e nell’Ncd, poi eletto con la lista “Civica e Popolare” nel centrosinistra. Tra i volti noti, invece, Roberto Giachetti, Luciano Nobili, Michele Ansaldi, Lucia Annibali, Matteo Colaninno, Silvia Fregolent, Gennaro Migliore, Ettore Rosato e Ivan Scalfarotto. Poi c’è la squadra dei senatori capitanata dal siciliano, Davide Faraone. Tra i diciassette, spiccano i nomi del ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, Laura Garavini (vicepresidente vicario), del tesoriere Francesco Bonifazi, Annamaria Parente, Daniela Sbrollini, ma anche quelle degli innesti di senatori che non vengono dal Pd come il socialista Riccardo Nencini (vicepresidente) e Gelsomina Vono, che viene dai 5Stelle. Per non parlare della senatrice, Donatella Conzatti che è passata con Renzi lasciando Forza Italia.
In sostanza, una forza di quarantacinque parlamentari che, al governo, oltre alla Bellanova, conta anche su un altro ministro, Elena Bonetti (non parlamentare) alla Famiglia e un sottosegretario, Scalfarotto (agli Esteri). Ma non è tutto. Anche a Bruxelles, Renzi ha fatto “campagna acquisti”, strappando al Pd, l’eurodeputato Nicola Danti. Non ci sarebbe soltanto una questione politica, dietro questa “transumanza”, ma anche economica. Dicono i maligni: un parlamentare che dal Pd trasloca dai renziani, per esempio, guadagnerebbe mille euro tondi al mese, dato che la quota mensile da versare nelle casse del Nazareno è di 1500 euro mentre a Iv solo di 500. Non lo sappiamo. Sappiamo, invece, che il leader di Italia viva punta molto agli amministratori locali, ai sindaci e a quei politici che intendono ritornare in pista. È il caso dell’ex presidente del Pd della Valle d’Aosta, Giovanni Sandri, e dell’ex ministro di Renzi, l’alfaniano Enrico Costa, che ha con Maria Elena Boschi un ottimo rapporto. E come non parlare della galassia forzista pronta a lasciare il Cavaliere.
Un gruppo che gravita intorno a Mara Carfagna, il nome più pregiato fra quelli corteggiati da Renzi, che per ora non si muove, aspettando di capire se ci sarà quella legge proporzionale che consentirebbe più agevolmente il trasloco dal centrodestra. Fra i parlamentari che si stanno guardando attorno ci sono amici personali di Renzi come il toscano Massimo Mallegni, e poi Andrea Ruggeri, Osvaldo Napoli, Andrea Cangini, Matteo Perego, Francesco Cannizzaro, Felice Maurizio D’Ettore, Enzo Fasano e Luigi Casciello. E ancora: i senatori Domenico De Siano (quest’ultimo è il coordinatore regionale in Campania), Franco Dal Mas e Roberto Berardi, le senatrici Barbara Masini e Matilde Siracusano, il senatore eletto all’Estero, Raffaele Fantetti, il veneto Andrea Causin che viene dal Ppi poi Margherita. E non ultimo, fra i “carfagnani” che manifestano interesse per la nuova creatura renziana, l’ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, berlusconiano nel midollo ma proprio per questo ferocemente antisalviniano.