Mossa di Berlusconi per inchiodare la Meloni: ticket Bertolaso-Marchini

VERSO LE AMMINISTRATIVE Il candidato dell’ex premier: “Tandem con Alfio per superare Meloni”. È la mossa del leader di FI per non essere tagliato fuori da Fdi e Lega di Susanna Novelli

bertolaso marchini

di Susanna Novelli

L’obiettivo è chiaro: superare Giorgia Meloni alle elezioni capitoline. Una questione di “onore” per Silvio Berlusconi “tradito dai parenti serpenti” di un centrodestra ormai polverizzato. Ma soprattutto una questione di sopravvivenza per chi, da leader indiscusso rischia ora di chiudere una lunga carriera politica con l’onta peggiore, quella della bocciatura alle urne. I sondaggi, seppure precoci, indicano un orientamento pressoché unanime, con una corsa a due in seconda battuta tra Virginia Raggi (5 Stelle) e Roberto Giachetti (Pd) e subito dopo la candidata di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, con il 20% dei consensi. Guido Bertolaso, candidato in solitaria con Forza Italia, è dato da tutti i sondaggi intorno all’8%, mentre il civico Alfio Marchini, appoggiato anche da fittiani, Nuovo centrodestra e Area Popolare, si attesta al momento intorno al 10%. Numeri realistici seppure la campagna elettorale è ancora di fatto ai nastri di partenza, ma che impongono a Palazzo Grazioli una strategia diversa. Difficile, dicono gli informati, che Berlusconi faccia un passo indietro sulla Meloni, sancendo di fatto la fine della propria leadership. Molto più probabile, invece, che converga su Marchini per unire quelle “forze fuori dalla politica, quelle delle persone abituate a lavorare”. Del resto la simpatia tra l’ingegnere romano e il Cavaliere non è cosa segreta.

All’indomani della caduta di Ignazio Marino, Berlusconi indicò proprio in Marchini un papabile candidato del centrodestra. Primo motivo di scontro proprio con la leader di Fratelli d’Italia, che rispedì subito al mittente la proposta. Il quadro tuttavia è radicalmente cambiato e la conquista del Campidoglio, alla fine, diventa persino marginale. E non a caso proprio tra Bertolaso e Marchini si sono avuti ieri i primi “ammiccamenti”. “Mi pare un candidato simile a me – ha detto l’ex capo della Protezione civile riferendosi a Marchini – un candidato civico, che in questi ultimi anni, a Roma, ha fatto un’opposizione concreta dimostrando di essere libero. Con Marchini ci potrebbe essere una possibile convergenza nel senso che, essendo di fatto gli unici due estranei alla politica e a tutti i danni che la politica ha combinato soprattutto a Roma, siamo due tecnici, due manager e quindi due personaggi che potrebbero trovare un modo di dialogare e lavorare insieme. Siamo gli unici due che parlano di Roma”. Frena Marchini ma non chiude affatto la porta. “Io prendo atto semplicemente della generosa espressione che Bertolaso ha avuto nei miei confronti dimostrando di dire ciò che pensa anche quando forse come spesso è accaduto, può essere controproducente anche per lui. È merce rara trovare qualcuno che dica ciò che pensa in politica – ha aggiunto il candidato sindaco della Civica – e che anteponga l’amore per Roma all’egoismo partitico. Questo è quello che ha detto Bertolaso, nulla più, lui resta in campo, tutto il resto è prematuro: la cosa importante è che si parli di progetti. Con Bertolaso – ha poi aggiunto – mi scontro su cose concrete e glielo riconosco, gli altri mi continuano a parlare di cose che non esistono più”.

E nel Venerdì di Passione si muove anche l’artiglieria azzurra che continua incessantemente a tessere una tela con l’unica “ciambella” al momento utilizzabile, quella di Marchini, appunto. In questo lavorìo di sottobosco anche gli “ex” di Forza Italia, ovvero tutta la componente di Alfano che potrebbe ricomporre il mosaico azzurro in una visione più ampia, quale quella di un Partito della Nazione con Renzi, cassato da molti ma niente affatto tramontato. Anzi. Un appello al centrodestra unito nelle comunali romane è stato lanciato proprio ieri dal senatore Fi, Maurizio Gasparri: “Bisogna unire le forze su Bertolaso, una soluzione basata sull’esperienza precedente di emergenze affrontate e risolte, di capacità operativa dimostrata sul campo. Rinnovo quindi l’appello che Bertolaso ha rivolto ad altri affinché facciano un passo indietro e sostengano il candidato che Silvio Berlusconi”. Un appello tuttavia destinato a cadere nel vuoto, così come il tempo per convergere su Marchini stringe. La piccola pausa pasquale infatti è l’ultima utile prima della corsa finale, nonostante il Governo tardi nella definizione della data. Al di là dei candidati a sindaco infatti ci sono le liste dei consiglieri da comporre. Un dettaglio non secondario. In caso di un apparentamento Bertolaso-Marchini infatti si potrebbe assistere a un ulteriore colpo di scena. I Conservatori Riformisti di Raffaele Fitto potrebbero infatti cedere, a quel punto, alle sirene di Fratelli d’Italia e Lega.