Bertolini: “Il nostro è calcio del cambiamento”

La ct: “Con la Cina non bene, ma ciniche”. Giacinti: “Ci divertiamo”

Milena Bertolini

“Quello che stanno facendo queste ragazze e’ importante per tutto il movimento femminile in Italia. Abbiamo gia’ fatto svoltare il calcio delle donne da noi, per me il nostro e’ il calcio del cambiamento, un calcio diverso da quello cui siamo abituati, impregnato di valori sportivi e culturali”. Milena Bertolini, dopo le feste per il passaggio ai quarti, rivendica l’impresa, non soltanto sportiva, delle ragazze azzurre al mondiale. “So che i cambiamenti culturali sono lenti – continua la ct – ma queste ragazze stanno abbattendo gli ostacoli. Le mie ragazze sentono questa missione, quella di far conoscere il calcio femminile agli italiani, farlo apprezzare, far vedere quanto e’ bello. E per far questo stanno tirando fuori altre motivazioni. Quanto possiamo fare ancora meglio non lo so. So soltanto che, anche alla prossima, le ragazze daranno tutto quello che hanno”. La ct si conferma incontentabile: “Oggi la prestazione non e’ stata buona, a parte i primi 20-25 minuti in cui le attaccavamo, poi ci siamo abbassate, impaurite, e c’e’ stata la loro reazione. Noi li’ abbiamo smesso di giocare limitandoci ai lanci lunghi e faticando tanto. Abbiamo speso piu’ di quanto avremmo dovuto, abbiamo speso troppe energie. Ma la compattezza e’ stata la nostra qualita’, siamo state ciniche”. Migliore in campo per la Fifa, Valentina Giacinti e’ raggiante: “Siamo un gruppo che si diverte, lavoriamo serenamente, cerchiamo di affrontare tutto con il sorriso. In campo ti puoi aiutare senza bisogno di urlarsi addosso. Basta un cenno, un sorriso, far capire alla compagna ‘io ci sono’. Sono questi i dettagli che fanno grande una squadra”. Scatto d’orgoglio per il ct cinese Xiuquan Jia, che si congeda cosi’: “E’ stato un periodo importante della mia vita, non ho mai allenato una squadra di uomini e sono stato fortunato a poter allenare questa nazionale femminile. Ho molti rimpianti, arrivare ai quarti era la nostra speranza piu’ grande. Dobbiamo migliorare e possiamo imparare dall’Italia. Il loro stile di gioco forse e’ un po’ rude, ma da loro c’e’ tanto da imparare”.