Il presidente americano, Joe Biden, ha espresso ottimismo riguardo al possibile accordo per il rilascio degli ostaggi catturati da Hamas durante una conferenza stampa sul clima. Dopo l’assalto del 7 ottobre in territorio israeliano, Biden ha dichiarato ai giornalisti presenti di credere fermamente nella possibilità di un’intesa.
“Parlo ogni giorno con le persone coinvolte. Credo che accadrà. Ma non voglio entrare nei dettagli”, ha affermato il presidente in risposta alle domande dei giornalisti. Quando gli è stato chiesto quale messaggio avrebbe voluto dare alle famiglie in attesa del rilascio, Biden ha risposto con fermezza: “Resistete, stiamo arrivando”. In ogni caso, cresce il dissenso negli Stati Uniti contro il sostegno a Netanyhau: 400 dirigenti di agenzie governative hanno firmato una lettera in cui si chiede il cessate il fuoco. Tuttavia, il braccio di ferro tra Hamas e Israele sul rilascio degli ostaggi continua. Mentre il Washington Post riporta che si è vicini a un accordo, le Brigate Ezzeldín al Qassam accusano Tel Aviv di ostacolare lo scambio di prigionieri, inclusi donne e bambini rapiti durante l’assalto del 7 ottobre.
Il portavoce di Hamas, Abú Obeida, ha dichiarato che il Qatar sta mediando per raggiungere un’intesa che consenta il rilascio di “200 bambini e 75 donne palestinesi” incarcerati. Tuttavia, le autorità israeliane hanno manifestato un rinvio. Il metodo dei negoziati potrebbe influenzare la posizione della Jihad Islamica, che potrebbe decidere di rimanere fuori da eventuali accordi sugli ostaggi nella Striscia di Gaza. Ziad Nachala, segretario generale della formazione islamista palestinese, ha annunciato che l’organizzazione potrebbe aspettare “condizioni migliori” prima di accettare un coinvolgimento.
Nel frattempo, sul fronte bellico, gli ospedali sono al collasso e gli aiuti umanitari sono insufficienti, mentre le truppe israeliane hanno preso il controllo del Parlamento di Gaza City. La situazione nella Striscia sta precipitando, con mancanza di mezzi persino nei reparti pediatrici. L’Idf ha iniziato a trasferire incubatrici dagli ospedali israeliani all’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza, assicurando che lavoreranno con “qualsiasi parte mediatrice affidabile” per garantire che le incubatrici vengano consegnate in modo sicuro. La ong ‘Human Rights Watch’ chiede che gli attacchi alle strutture sanitarie vengano “indagati come crimini di guerra”. La replica di Israele: “La nostra guerra è contro Hamas e non contro il popolo di Gaza”.Ad alimentare lo scontro, infine, pernsa il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, ha concluso affermando che “la battaglia contro Israele è ancora all’inizio e ciò che sta per arrivare è più grande”.