Bimba morta per diagnosi cancro tardiva, la madre: “Mi avevano detto che era il migliore e mi ero fidata”

Imputati con l’accusa di omicidio colposo il pediatra Angelo Coronella e sua moglie Ersilia Pignata

Si e’ commossa piu’ volte Maria Ciervo, la mamma di Asia Bosco, la bimba di Giugliano morta a 3 anni e mezzo il 4 ottobre del 2014 per una diagnosi di tumore arrivata tropo tardi, ascoltata questo pomeriggio nell’aula del tribunale di Napoli Nord presieduta dal giudice Cioffi nell’ambito del processo che vede imputati con l’accusa di omicidio colposo il pediatra Angelo Coronella e sua moglie Ersilia Pignata. La donna, tra le lacrime, ha ripercorso il calvario della bambina presa in cura dal Pedriatic Center di Coronella a Casal di Principe dal 2011 al 2013. Maria Ciervo ha raccontato che aveva portato sua figlia in quel centro a 3 mesi: “Mi avevano detto che era il migliore e mi ero fidata – spiega – visite costosissime, attrezzature di ultima generazione”. La madre ritorna di nuovo quando la piccola a meno di dieci mesi non riusciva a tenera la testa dritta e aveva rigurgiti e le fu detto dalla moglie di Coronella, secondo l’accusa priva di titoli medici e maestra di musica, di seguire una terapia e cambiare la posizione della bimba mentre dormiva. Dopo qualche mese la piccola inizia ad avere problemi alle vie urinarie, e la mamma racconta di essersi recata di nuovo nello studio del pediatra e che ancora una volta la piccola malata fu visitata dalla moglie di Coronella che le prescrisse un antibiotico, rassicurandola. Visto che la bambina continuava a peggiorare e ad accusare altri sintomi, “Il 5 settembre 2013 la sentii affannata e la riportai al centro – racconta ancora – quella volta fu Coronella a visitarla. Le fece un’ecografia alla gola, disse che la bambina aveva dei muchi, ma era una massa tumorale, prescrivendo cortisone e antibiotico. Stessa storia si ripeteva qualche giorno dopo quando Asia piangeva disperata e aveva un blocco urinario”.[irp]

E’ l’11 settembre 2013 quando Maria Ciervo, spinta dai parenti per il pianto della piccola, porta Asia al pronto soccorso del Santobono di Napoli. Un momento, quello della scoperta da parte dei medici del Santobono del tumore avanzato della piccola, che la donna in aula ha ripercorso con molta fatica. La diagnosi che non lasciava scampo, perche’ il neuroblastoma al quarto stadio che aveva Asia aveva prodotto gia’ metastasi. Le cure e la voglia di vivere della bimba non sono bastate, e’ morta dopo un anno. “Mia figlia e’ stata uccisa e voglio giustizia”, ha ripetuto piu’ volte la mamma della bimba che ha ricordato con rabbia anche il fatto di essere stata rimproverata da Coronella e la moglie. “‘Lei e’ troppo ansiosa, signora’, mi dicevano”, ricorda. Questa mattina, prima dell’udienza, i genitori di Asia, assistiti dall’avvocato Marina Sepe e dalla consulente Antonella Formicola, insieme a quelli di Patrizia, un’altra bambina morta in circostanze analoghe due anni prima e che vede lo stesso pediatra e la moglie imputati in un altro processo parallelo, hanno organizzato un sit n davanti al tribunale di Napoli Nord chiedendo la sospensione dell’attivita’ da parte del pediatra che ancora esercita. Per Coronella e la moglie il gip dispose gli arresti domiciliari il 18 giugno 2016 dopo indagini sulla morte di Asia. Lo studio medico di Casal di Principe era stato gia’ posto sotto sequestro durante la precedente indagine per la morte di Patrizia, ma nonostante cio’ avrebbero violato i sigilli ed e’ li che i due coniugi avrebbero visitato Asia. La prossima udienza si terra’ a gennaio 2018, e in aula ci saranno i consulenti.[irp]