Cronaca

Bimbi non in regola con i vaccini non saranno ammessi in aula

Oggi, 10 marzo, scade il termine per la presentazione a scuola da parte delle famiglie della documentazione sull’adempimento degli obblighi vaccinali o sulla prenotazione della seduta per effettuarle. Lo stabilisce la legge chiarita da una circolare congiunta, emessa dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione, che ha fornito le indicazioni operative. Fino a ieri era bastata una autocertificazione, ora servirà una ricevuta della Asl o il libretto delle vaccinazioni. Per chi non è in regola, dal lunedì prossimo, sarà vietato l’accesso ad asili nido e scuola infanzia (0-6 anni) sino a quando il minore non sarà vaccinato o non avrà regolarizzato la propria posizione vaccinale. Per i ragazzi della scuola dell’obbligo (7-16 anni) la procedura, passando per il richiamo da parte della Asl alla famiglia, può portare ad una sanzione pecuniaria da 100 a 500 euro. Non sono tenuti al rispetto della scadenza del 10 marzo coloro che vivono nelle regioni dotate di anagrafe vaccinale informatizzata: saranno le Asl a comunicare direttamente con gli Istituti scolastici. I bambini sotto i sei anni non in regola con la documentazione per le vaccinazioni “da lunedi’ non possono essere ammessi in aula”. E’ Licia Cianfriglia, responsabile delle relazioni istituzionali dell’Associazione nazionale presidi, a fare con l’Agi il punto della situazione nel giorno in cui scade il termine per la presentazione dei certificati vaccinali necessari per evitare l’esclusione da nidi e materne.

“C’e’ una legge dello Stato e i presidi hanno l’obbligo di farla rispettare”, ribadisce Cianfriglia, ricordando come le scuole abbiano dato “ampia comunicazione ai genitori, che hanno avuto tutto il tempo per mettersi in regola. Del resto, come noto, non occorre che i bimbi siano gia’ stati vaccinati, basta che sia stata presentata alla Asl richiesta di effettuazione della vaccinazione e che la somministrazione sia stata fissata anche dopo il 10 marzo”. Difficile dire con esattezza quanti sia i piccoli alunni non in regola, alcune stime parlano di 30 mila in tutta Italia: “noi non lo sappiamo – spiega la rappresentante dell’Anp -, certo tutto questo rappresenta un adempimento ulteriore per le scuole e rende ancora piu’ complicata una vita che gia’ lo e’ di suo, anche per colpa di segreterie spesso sotto organico. Ma non si puo’ procedere a colpi di proroghe, soprattutto non in un caso come questo laddove in gioco c’e’ un interesse alla sanita’ pubblica: la tutela della collettivita’ non puo’ non essere preponderante”. “Noi – ricorda ancora Cianfriglia – abbiamo dato il supporto necessario ai colleghi: certo, nelle regioni dove esiste l’anagrafe vaccinale e’ piu’ facile, in quelle dove manca il quadro e’ piu’ complesso. Ma il dato di fondo non si discute: chi non e’ in regola, da lunedi’ non puo’ entrare; resta iscritto, naturalmente, ma potra’ tornare solo dopo aver presentato la documentazione. Anche negli ultimi giorni ci hanno chiamato molte famiglie, ma il tempo c’e’ stato, cio’ che andava fatto era chiaro e l’impressione e’ chi non si e’ ancora messo in regola abbia fatto una scelta precisa”.

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