Un neonato di quattro mesi e’ morto in seguito a una circoncisione eseguita in casa dai genitori di origine ghanese: il bimbo era stato portato venerdi’ all’ospedale di Scandiano, nel Reggiano, in arresto cardiaco. Le sue condizioni sono subito apparse gravissime ed e’ stato trasferito in eliambulanza all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove e’ deceduto nelle prime ore di sabato. Si sono rivelati inutili i tentativi dei sanitari dei due ospedali di salvarlo.
La procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e i carabinieri hanno avviato un’indagine per fare luce sui fatti che hanno portato al tragico decesso. Sono indagati il padre, quarantenne, e la madre, trentenne. Il fascicolo per omicidio colposo aperto dalla Procura reggiana sul caso e’ a carico loro. La famiglia, di origine ghanese, residente a Scandiano, ha altri tre figli, tutti piu’ grandi del fratellino morto ma comunque minori. I genitori saranno ascoltati nei prossimi giorni e si attende che sia disposta l’autopsia sul corpo del piccolo.
Il sindaco di Scandiano, Alessio Mammi, ha condannato l’episodio “gravissimo” e ha auspicato che “i responsabili paghino severamente di fronte alla legge per questo atto inaudito”. “E’ gravissimo che un neonato, oggi, in Italia, possa morire per una circoncisione”, ha lamentato la presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Licia Ronzulli (FI), “le autorito’ giudiziarie hanno il dovere di fare chiarezza, le istituzioni il compito di impedire che episodi di questo genere si possano ripetere. E’ necessario fare informazione e prevenire, creare le condizioni per una vera integrazione, imponendo dappertutto il rispetto delle leggi italiane”.
Si stima che ogni anno in Italia siano tra i 4mila e i 5mila i bambini che vengono circoncisi per motivi culturali, religiosi o igienici e il 35% degli interventi e’ clandestino. con infezioni ed emorragie che talvolta si rivelano letali. A dicembre un bimbo nigeriano di due anni era morto e il gemello era rimasto gravemente ferito a causa di un maldestro intervento di circoncisione praticato da un uomo di origine libica a Monterotondo, vicino a Roma.
IN ITALIA 5 MILA CIRCONCISIONI L’ANNO
Per motivi culturali, religiosi o igienici tra i 4000 ed i 5000 bambini stranieri ogni anno in Italia vengono circoncisi. Circa il 35% subisce la pratica clandestinamente, e spesso non realizzata da medici, con il rischio di infezioni ed emorragie che possono diventare letali. Prima del bimbo di cinque mesi morto oggi a Scandiano (Reggio Emilia), l’ultimo decesso dovuto a questo ‘rito’ e’ avvenuto a Monterotondo alle porte di Roma, lo scorso dicembre. La vittima era un bimbo di due anni figlio di nigeriani, circonciso insieme al fratello gemello che e’ riuscito a sopravvivere in rianimazione. Nel 2016 mori’ un bimbo a Torino, altre vittime a Treviso e Bari.
Foad Aodi, presidente dell’Associazione Medici di origine straniera in Italia si batte contro le circoncisioni fuori controllo e chiede aiuto al Ministero della Salute. I dati dei bimbi circoncisi raddoppiano, arrivando a 9.000/10.000 bambini l’anno, se si considerano anche quelli che, pur vivendo in Italia, vengono ‘operati’ nei paesi d’origine. In alcune regioni come il Lazio ed il Veneto le famiglie di migranti (per lo piu’ tunisini, egiziani, nigeriani, iracheni, siriani e di tutti i paesi africani e albanesi di origine mussulmana) possono accedere al Servizio sanitario con una spesa che varia dai 250 ai 400 euro.
In Toscana invece c’e’ un regime di convenzione. Costi ancora troppo alti per chi vive in situazioni di indigenza. Ma c’e’ anche un altro aspetto che favorisce la clandestinita’: nel Lazio, ad esempio, alcune strutture pubbliche sottopongono alla circoncisione soltanto i bambini che hanno compiuto i 4 anni, per altre, come il poliambulatorio di Civitavecchia, devono avere almeno 12 anni soprattutto per questioni legate all’anestesia.
“Ma il 99% dei genitori chiede di poterlo fare quando il bambino ha pochi mesi”, spiega Foad Aodi che ha lanciato un appello al Ministero della Salute perche’ autorizzi “la circoncisione nelle strutture sanitarie pubbliche e private a livello nazionale con prezzi accessibili” ed anche “per abbassare l’eta’” di accesso alla pratica. Privatamente i costi raggiungono anche i 2500 euro, con picchi fino 4000 euro. Ad alimentare il mercato clandestino sono anche i molti irregolari che ovviamente non possono rivolgersi a strutture autorizzate. Nei paesi d’origine la circoncisione, che non viene praticata dai medici, costa pochissimo, spesso basta un’offerta.