Le due donne si erano sposate in Spagna, ma hanno divorziato nel 2014 pur mantenendo la condivisione della responsabilità genitoriale, malgrado ora una, la mamma biologica, viva in Spagna e l’altra in Italia. Il tribunale di Torino aveva negato la trascrizione perchè “contraria all’ordine pubblico” in riferimeto alle norme sulla filiazione che rimandano ai concetti di padre, madre, marito e moglie. La sezione famiglia della Corte d’Appello di Torino, (presidente Silvia Daniela, relatrice Daniela Giannone e giudice Federica Lanza) ha però ribaltato questo orientamento. Secondo i giudici “la mancata trascrizione dell’atto di nascita limita e comprime il diritto all’identità personale del minore e il suo status” in Italia, dal momento che la mamma italiana non è quella che lo ha partorito, dalla libertà di movimento ai diritti successori nei confronti della mamma italiana, e fino alla mancanza di un esercente la responsabilità genitoriale per le problematiche sanitarie e scolastiche.
Secondo il matrimonialista torinese Edoardo Rossi presidente regionale dell’Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani) quella della Corte d’apeello è “una sentenza rivoluzionaria – ha detto ai microfoni del Tg3 Piemonte – perchè è la prima in Italia che consente che un bambino possa essere trascritto all’ufficio dello stato civile avendo due mamme e non una mamma e un papà come di prassi. Ma è molto importante – ha aggiunto – anche perchè rappresenta finalmente la volontà di tutelare il minore adattando le nostre carente nomativa a un caso che doveva trovare una risposta anche nel diritto” la cui missione, ha concluso “è dare una veste un senso a ciò che esiste”.