Tragedia in un asilo nido. Un bambino di circa 9 mesi, nato il 10 agosto 2018, e’ morto in culla in un asilo nido privato in zona Appio a Roma. Gli educatori, dopo un sonnellino, sono andati a svegliare il bambino ma si sono accorti che aveva le labbra blu. Hanno quindi subito allertato il 118, ma il medico intervenuto non ha potuto che constatarne il decesso. Dalle prime analisi sul corpicino sembra si tratti di morte naturale, si ipotizza un malore. A quanto ricostruito, il bambino durante il riposino ha iniziato ad agitarsi nel sonno. Un’educatrice si sarebbe avvicinata e vedendo le labbra cianotiche ha chiamato i soccorsi. Gli operatori del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare. Sul corpo non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. E’ stata disposta l’autopsia per chiarire le cause.
Alcune maestre dell’asilo nido del quartiere Appio, già sono state ascoltate in caserma dai carabinieri. Secondo quanto riferito, il piccolo si sarebbe svegliato poco prima delle 13 di ieri in stato di agitazione e presentando difficolta’ respiratorie. Quando sono arrivati i medici del 118, era ormai troppo tardi. Il corpo del bimbo e’ ora all’istituto di Medicina Legale dell’Universita’ La Sapienza per essere sottoposto a un esame esterno. “Sono sconvolta, era un bambino tranquillo e bellissimo. E’ una tragedia enorme”. A dirlo l’educatrice dell’asilo nido all’Appio, che ha dato l’allarme. “Mi sono accorta io che c’era qualcosa che non andava – ha raccontato uscendo dalla caserma dei carabinieri – ho chiamato subito i soccorsi che sono stati velocissimi. Purtroppo non c’e’ stato nulla da fare”.
Secondo la pediatra Susanna Esposito, dell’Universita’ di Perugia, bisognera’ attendere l’autopsia e l’analisi delle circostanze della morte per escludere cause specifiche che possano avere provocato il decesso del bimbo di neppure un anno morto a Roma in un asilo nido. Questo anche per essere sicuri che non abbia inalato cibo, cosa potrebbe anche spiegare un decesso cosi’ improvviso in un bambino cosi’ piccolo. In mancanza di altre cause, l’ipotesi e’ la sindrome della morte in culla, per la quale attualmente non esistono spiegazioni. “Alcuni autori – ha detto la Esposito che è anche presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (Waidid) – supportano il fatto che la sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome (Sids), sia legata a una zona anomala del cervello che regola il ritmo sonno-veglia. In altre parole, il bambino apparentemente sano potrebbe soffrire di una piccola anomalia nel sistema di regolazione dei ritmi cardiaci, respiratori o generali del proprio organismo”.
Per questo, ha proseguito, “il primo consiglio per i genitori, come per gli educatori degli asili e’ far dormire i bambini sulla schiena, non a pancia in giu’ o di lato. La posizione corretta nel sonno, supina e non prona o di lato, e’ la prima cosa importante. L’altro fattore di rischio e’ il fumo passivo. E’ inoltre importante, in generale, tenere libere le vie aeree attraverso lavaggi nasali in caso di secrezioni respiratorie”. Esposito consiglia di “rimboccare le coperte ai bambini, ma senza coprire il viso, ed evitare di farli dormire in cuscini in cui ‘si affonda’, troppo soffici e avvolgenti. Nell’ambiente in cui si trovano i bambini si devono favorire il ricambio di ossigeno e una temperatura adeguata”. In generale, la sindrome della morte in culla, una condizione tragica di morte improvvisa, colpisce i bambini tra uno e 12 mesi di vita e interessa ogni anno nel nostro Paese un nato ogni mille.