Nei 120 giorni della stagione calda (da metà maggio a metà settembre), il consumo medio di birra in Italia sarà tra i 7,5-8 milioni di ettolitri. Ogni italiano durante l’estate ne consumerà circa 13,5 litri e c’è una tipologia di consumatori (il 10% circa) che preferisce berla esclusivamente d’estate. Si tratta di un consumo moderato, corrispondente a una bottiglia da 0,33 litri ogni 3 giorni. La stima sul consumo estivo degli italiani, che corrisponde a circa al 47% delle vendite annue, è della AssoBirra, diffusa nel giorno dell’International Beer Day, ricorrenza che nasce nel 2007 in California, e che si celebra il primo venerdì di agosto in 50 Paesi e oltre 200 città del mondo. Secondo Assobirra, nonostante sia amata da 35 milioni di italiani e il nostro sia il Paese più responsabile nell’approccio al consumo, specie tra le donne (vantiamo il maggior numero di consumatrici in Europa, 6 su 10, ma con un consumo pro capite di solo 14 litri e nel 70% dei casi a pasto), le accise pesano sempre più sui consumatori e sulla filiera della birra. In 12 anni, dal primo gennaio del 2003 al primo gennaio 2015, le accise sono più che raddoppiate, segnando +117%, uno degli incrementi più alti d’Europa. Se poi si aggiunge l’Iva, aumentata nello stesso periodo dal 20 al 22%, il carico fiscale sulla birra risulterà aumentato di oltre il 120%.
“Ci uniamo ai festeggiamenti per l’International Beer Day, – dichiara Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra – e invitiamo i 35 milioni di appassionati a celebrare il nostro approccio mediterraneo alla birra, magari abbinandola a uno dei nostri classici della tradizione italiana, dal pesce all’intramontabile pizza. Ma consumatori e produttori continuano ad essere penalizzati dall’anomalo carico fiscale su questa bevanda che non ha pari in Europa: In Italia la birra è l’unica bevanda da pasto ad essere soggetta ad accisa, in proporzione pari a quattro volte quella Germania e tre volte quella della Spagna”.