Blatter s’è svegliato, sarà moviola in campo

29 giugno 2014

Un fulmine a ciel sereno, la notizia che non t’aspetti ma che colora d’immenso il mondo del pallone. Siamo alla rivoluzione, quella tecnologica. Sì alla moviola in campo. Parole di Sepp Blatter, numero uno della Fifa, l’uomo che da sempre aveva mostrato ostracismo verso la tecnologia applicata al gioco più antico del mondo, l’uomo che ha sempre considerato il calcio rigorosamente un fattore umano, demandando il tutto ai direttori di gara, finalmente ha detto sì. Si è convinto, è tornato su suoi passi cambiando idea. Meglio tardi che mai. La tecnologia non può essere il male del calcio. Blatter se è accorto in Brasile, dove qualche partita è stata “viziata” da direzioni assolutamente deficitarie, come il rigore in apertura concesso al Brasile, il torto alla Russia che magari con la moviola avrebbe rimandato il rientro a casa, oppure il gol regolarissimo annullato alla Bosnia, altra nazionale finita a casa anzitempo, cui non è bastato gridare la sua rabbia per quel poteva essere e non è stato.

Ma adesso si cambia e l’indirizzo di Sepp Blatter è chiaro. L’esperimento del gol line, ha già prodotto risultati importanti tanto da spingere il numero uno della Fifa a rilanciare un progetto che il 78enne presidente svizzero, intende perseguire nel corso del nuovo mandato destinato a cambiare il calcio. “Dobbiamo dare un aiuto agli arbitri – le parole di Blatter al sito Uefa – e portare più giustizia più di giustizia nel gioco attraverso i cosiddetti “challenge” a disposizione degli allenatori che avrebbero due possibilità, per ogni tempo di gioco, per chiedere di rivedere una decisione arbitrale. Non si potrebbe fare per il fuorigioco – ha precisato Blatter – perché non si può bloccare un’azione e ripartire. La contestazione potrà avvenire a gioco fermo: sarebbe ammissibile per un calcio di rigore, per vedere se un intervento è avvenuto in area o fuori, per esaminare un fallo. A quel punto l’arbitro potrebbe controllare le immagini su un monitor, non della Fifa ma del circuito televisivo e vedere se bisogna cambiare la decisione”.

Adesso c’è da cambiare il regolamento, ma le porte sono aperte, con l’Ifab che ha già autorizzato l’uso della goal line technology che in Brasile ha dato ottimi risultati, tanto che lo stesso Platini, presidente dell’Uefa, ha detto che sarà riproposta ai prossimi Europei, quelli in Francia del 2016. Suggestiva ma efficace l’altra novità introdotta, quella della bomboletta spray in dotazione agli arbitri per fissare il punto in cui deve trovarsi la barriera in occasione dei calci piazzati. Il dado è tratto, anche se in Italia c’è chi continua a fare orecchie da mercante, come il presidente dell’Aia Marcello Nicchi. “Il mio commento è zero. Invece di parlare, Blatter faccia approvare le cose – aggiunge Nicchi – noi le applicheremo. Le chiacchiere sono chiacchiere, l’approvazione è un’altra cosa”. Quasi un incubo, una paura da parte di Nicchi che tema che i suoi arbitri vengano privati della facoltà di decidere e incidere sulle partite. Ma il dado è tratto. Sarà moviola. Nicchi se ne faccia una ragione. (Il Tempo)

 

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