Non solo Bob Dylan. “Pagliacciate, pagliacciate e ancora pagliacciate…”: cosi’ Luigi Pirandello batteva a macchina, dinanzi a fotografi ed operatori accorsi nella sua casa di Roma alla notizia che il drammaturgo agrigentino aveva appena vinto il Premio Nobel. Anche lui accolse in maniera sorprendente la notizia del riconoscimento dell’Accademia svedese, 83 anni prima del cantastorie americano. Quel famoso biglietto battuto a macchina, con su scritta 27 volte la parola “Pagliacciate” – e una nota del figlio Stefano a pie’ di pagina con la data, 1934 – e’ tra i pezzi piu’ importanti in mostra alla Casa natale di Luigi Pirandello, in contrada Caos, che mercoledi’ riaprira’ al pubblico nel giorno del 150esimo anniversario della nascita dello scrittore, che avvenne tra queste mura nel 1867. Dopo un restyling durato poche settimane, riallestita e sistemata secondo un percorso storico e didattico – e in attesa del grande progetto di riconfigurazione finanziato dal Patto per il Sud – la casa natale del drammaturgo si prepara anche ad accogliere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il prossimo 6 luglio in visita ufficiale. Le manifestazioni fanno parte delle iniziative per la celebrazione del 150esima anniversario della nascita di Luigi Pirandello promosse dalla Soprintendenza di Agrigento e dal Polo Museale di Agrigento.[irp]
“Per i 150 anni della nascita di Luigi Pirandello abbiamo promosso, con il Polo Museale e la Soprintendenza di Agrigento – dice l’assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio – un articolato programma d’iniziative che intende rilanciare e valorizzare le collezioni e i luoghi legati allo scrittore, a partire dalla Casa Natale, oggi riaperta al pubblico con una nuova esposizione: uno spazio fortemente evocativo e radicato nel territorio in cui si intrecciano in un’efficace sintesi narrativa, parole e immagini, letteratura e paesaggio, emozioni e atmosfere”. Numerosi gli eventi nella Casa natale di Luigi Pirandello: “Novelle per un giorno”, lunga performance-fiume il 28 dell’attore Bruno Crucitti che fino alle 18, ininterrottamente, leggera’ ed interpretera’ le novelle del drammaturgo, le piu’ e le meno conosciute, ma anche brani, lettere, brandelli di opere pirandelliane, nell’intento di ricostruirne il processo creativo. Alle 19, l’attrice Isabella Ferrari leggera’ stralci da opere di Pirandello. Saranno inaugurate le due mostre, frutto di un complessivo riallestimento dei materiali disposti secondo un percorso scientifico ragionato: “Viaggio tra identita’ e memoria attraverso i dipinti della famiglia Pirandello” che illustrera’ la produzione pittorica della famiglia Pirandello, ossia di Luigi, Fausto e dei fratelli del drammaturgo, Rosolina, Giovanni ed Innocenzo: prove ed espressioni pittoriche fortemente legate alla storia e all’identita’ della famiglia; ritratti, paesaggi, interni, ognuno dei quali aggiunge un importante tassello alla conoscenza di originali figure intellettuali: oltre a Luigi e Fausto, ecco Rosolina, precoce e prolifica pittrice per vocazione, autrice di paesaggi e ritratti dallo stile consapevolmente ispirato al grande ‘800 e primo ‘900.[irp]
La seconda esposizione storico documentaria “Luigi Pirandello. Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra”, trae il suo titolo da un'”autobiografia” del drammaturgo, che non vide mai la luce e della quale si posseggono soltanto alcune carte sciolte, unite a documenti, lettere, componimenti, prime edizioni, per raccontare le diverse tappe della produzione letteraria dello scrittore, dagli anni della giovinezza quando, studente del liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo, Pirandello si dedico’ alla produzione di componimenti di cui rimangono alcuni quaderni manoscritti conservati alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello (il “Canzoniere Conchiglie ed Alighe” e il “dramma” in versi senza titolo, forse dedicato all’amico Carmelo Faraci, composti tra il 1884 e il 1886). Chiudera’ la mostra, il racconto della morte e quello della complessa, e per certi versi singolare, vicenda della traslazione delle ceneri dal Cimitero del Verano di Roma ad Agrigento nel 1946. Viaggio semiserio che trovera’ una degna conclusione solo nel dicembre del 1961, quando – nel rispetto delle ultime volonta’ del drammaturgo – le ceneri saranno definitivamente deposte all’interno della “rozza pietra posta all’ombra del pino” presso il Caos, dove ancora oggi si trovano. In mostra anche il manoscritto autografo con le ultime volonta’ di Pirandello che voleva che la sua morte fosse “lasciata passare in silenzio”.[irp]