Onorevole Francesco Boccia, la Direzione ha deciso: “Mandato pieno a Zingaretti per un governo Pd-M5s”.
“Sono stati prodotti cinque punti programmatici (Europa, politiche redistributive, sicurezza, ambiente, democrazia rappresentativa, n.d.r.) che danno un profilo progressista a un possibile governo di legislatura nascente. E sottolineo di legislatura. Punti che alzano la sfida del confronto con il Movimento 5 Stelle, partendo da due paletti imprescindibili: discontinuità e governo politico di legislatura. Di contro c’è solo il voto. Non c’è una via di mezzo. Quindi coloro che avevano proposto governicchi, governi istituzionali o per il bilancio, non troveranno la disponibilità del Partito Democratico”.
Discontinuità, vuol dire che non accetterete un governo rossoverde con Conte premier?
“Non abbiamo nulla contro Giuseppe Conte, bisogna essere anche rispettosi per il modo in cui è uscito di scena, dando dignità all’istituzione che rappresenta. Però non possiamo dimenticare che per quattordici mesi abbiamo detto cose che poi purtroppo si sono avverate, e allo stesso tempo, Conte ha continuato a subire i diktat di Salvini e Di Maio. Quindi, discontinuità significa partire da una storia nuova”.
Onorevole, insomma, è passata la linea Renzi che attraverso un governo Pd-M5s potrebbe riprendersi la scena politica.
“Se non si ha la memoria dei pesci rossi – ed io non l’ho – ricordo che fino a un mese fa, c’era una parte del Pd che ti insultava non appena parlavi di un confronto con il M5s. Dieci giorni fa, invece, Renzi a proposto – e secondo me sbagliando, in quanto ancora non era caduto il governo – un esecutivo di transizione e di responsabilità istituzionale. Un errore proporlo e pensarlo ancora oggi. Perché ripeto, le strade sono due: voto subito o governo di legislatura”.
Certo è che in parlamento ci sono più esponenti renziani che zingarettiani.
“Non so se Renzi controlla i gruppi parlamentari. So solo che i gruppi parlamentari devono rispondere alle indicazioni che dà il partito, quindi a ciò che dirà Zingaretti.
Boccia, ma Renzi farà un suo partito?
“Non lo so, mi auguro che non sia così. E se non dovesse essere così, mi dispiacerà molto, come è successo in passato: il Pd resta, i dirigenti passano. Penso che il milione e seicento mila elettori alle primarie ha dimostrato che va oltre il gruppo dirigente”.