Bolivia, sospetto brogli allo spoglio. A “sorpresa”, Morales vicino a rielezione

22 ottobre 2019

Scontri sono scoppiati nella notte italiana in Bolivia, dopo la ripresa dello scrutinio dei voti per le presidenziali, che ha segnato una sorprendente inversione di tendenza in favore del capo dello Stato uscente Evo Morales, che sarebbe ora vicino alla vittoria al primo turno, evitando quello che fino a poche ore fa appariva come un sicuro ballottaggio con il suo principale rivale, Carlos Mesa. Gli osservatori dell’Organizzazione degli Stati americani (OAS), presenti in Bolivia per le elezioni di domenica 20 ottobre, hanno espresso la loro “preoccupazione” e la “sorpresa” di fronte all’inspiegabile inversione di tendenza dei risultati che ora attribuisce a Morales una vittoria quasi certa al primo turno. Nella notte, la pagina web del Tribunale elettorale supremo boliviano (TSE), con il 95,3% dei voti conteggiati, dava Morales in testa, con il 46,87% dei voti, con un ampio vantaggio sul suo principale avversario Carlos Mesa, fermo al 36,73%. Una differenza di 10,14 punti percentuali, oltre la soglia del 10% che consentirebbe al candidato più votato – Morales, appunto – di ottenere la maggioranza assoluta ed essere eletto. Per vincere al primo turno, infatti, un candidato alla presidenza della Bolivia deve ottenere oltre il 50% dei voti, o il 40% con un vantaggio di 10 punti percentuali sul rivale più vicino.

La nuova situazione è stata denunciata dagli osservatori dell’Organizzazione degli Stati americani (OAS), presente in Bolivia per le elezioni presidenziali. “La missione OAS esprime profonda preoccupazione e sorpresa per il cambiamento drammatico e difficile da giustificare riguardo alla tendenza dei risultati preliminari, dopo la chiusura del voto” domenica sera, che aveva aperto la strada a un secondo turno tra Morales e il suo principale avversario Mesa, si legge in un comunicato. “Alle 20:10 di ieri (domenica), con una decisione della sua assemblea plenaria, la TSE ha cessato di trasmettere i risultati parziali, con oltre l’80% delle votazioni conteggiate. Un giorno dopo, la TSE ha pubblicato delle cifre con un inspiegabile cambiamento di tendenza che muta drasticamente il risultato delle elezioni e comporta a una perdita di fiducia nel processo elettorale”, si aggiunge nel testo. In serata, Carlos Mesa ha denunciato una “frode” e ha annunciato di non riconoscere gli ultimi risultati provvisori. “Non riconosceremo questi risultati, che fanno parte di una vergognosa frode che sta mettendo la società boliviana in una situazione di inutili tensioni”, ha detto ai media a Santa Cruz.

Morales, ex capo del sindacato del coltivatori di coca, è al potere da quasi 14 anni, dopo aver vinto con il 54% dei voti le elezioni del 2005 e aver registrato successi anche maggiori nelle due successive tornate elettorali. Il capo dello Stato, candidato del suo partito Movimento per il socialismo (Mas), è in corsa per un quarto mandato, che lo porterebbe a restare al potere fino al 2025. I suoi detrattori dicono che ha ignorato l’esito del referendum che limita a due i mandati presidenziali. Il principale rivale di Morales è Carlos Mesa, leader dell’alleanza politica Comunidad Ciudadana, ex giornalista e patito di cinema: è stato presidente per 19 mesi dal 2003 al 2005 a seguito delle dimissioni del precedente capo dello Stato. Mesa aveva definito l’interruzione della comunicazione dei risultati un incidente “estremamente grave”, promettendo su Twitter che lui e la sua alleanza non permetteranno “la manipolazione di un risultato che ovviamente conferma il ballottaggio”. askanews

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