E’ Bolzano la provincia italiana dove si guadagna in media di più con 1.476 euro mensili. Quella dove si guadagna meno è invece Ascoli Piceno con 551 euro: la busta paga del lavoratore marchigiano è inferiore di un terzo rispetto a quella del collega di Bolzano. E’ quanto emerge dal rapporto “Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane” realizzato dall`Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro. Dopo Bolzano, le province con gli stipendi mensili più elevati sono Varese (1.471 euro), Monza e Brianza (1.456 euro), Como (1.449 euro), Verbano Cusio Ossola (1.434 euro), Bologna (1.424 euro) e Lodi (1.423 euro). La prima provincia del Mezzogiorno con la retribuzione media più elevata è L`Aquila (1.282 €), che si colloca al 55esimo posto della classifica. A Bolzano va anche il primato con la quota più elevata di occupati (72,7%), mentre quella con il tasso di occupazione più basso è Reggio Calabria dove lavorano solo 37,1 persone su 100. Dal 2° al 19° posto troviamo le province nelle quali sono occupati più di due terzi della popolazione in età lavorativa: Bologna (71,8%), Belluno e Modena (68,8%), Parma (68,7), Milano (68,4%), Lecco e Forlì- Cesena (68,3%), Reggio nell`Emilia (68,2%), Siena (67,9%), Cuneo e Pordenone (67,7%), Firenze e Pisa (67,5%), Arezzo (67,4%), Lodi (67%) ed altre tre province. Sempre secondo il rapporto, il numero di giovani 15-29enni nello stato di Neet (non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione) nel 2016 è pari a 2,2 milioni unità (1,1 milioni donne e 1 milione di uomini) e diminuisce rispetto al 2015 di 135 mila unità (-5,7%), come risultante della flessione sia delle donne che si trovano in questa condizione (-49 mila unità, pari a -4%) sia degli uomini (-86 mila unità, pari a -7,6%). La flessione maggiore si registra nelle regioni del Nord (-8,4%), rispetto a quelle del Centro (-5,9%) e del Mezzogiorno (-4,2%). Per tanto, il tasso di Neet nel 2016 (24,2%) diminuisce di quasi un punto percentuale rispetto al 2015 (25,5%).