Morta una donna per una ‘bomba d’acqua’ si è abbattuta nella notte a Cortina d’Ampezzo. Carla Catturani, questo è il nome della vittima, è stata travolta, mentre si trovava a bordo della sua auto, da una colata di detriti e acqua esondata dal torrente Bigontina. La signora stava tornando a casa dopo aver lavorato alla festa campestre del sestiere di Alverà, a Rio Gere. Acqua, massa e detriti sono discesi da Staulin, colpendo l’abitato di Alverà. Il torrente Bigontina è straripato in più punti e la velocità dell’acqua, mista a melma, ha provocato danni ingenti. Nelle case vicino al Bigontina si misurano oltre un metro di acqua e detriti ai piani terra; i seminterrati sono completamente pieni di melma. La strada dolomitica s’è interrotta in tre punti, verso gli impianti di risalita: a Rio Gere, al Lago Scin e in località Alverà. Il vicesindaco di Cortina, Luigi Alverà: al momento non risultano altre persone coinvolte. Ci sono state altre macchine travolte, ma non avevano persone a bordo”.[irp]
“E’ un’autentica tragedia la morte di una signora e quello che ne è di questa frana che si è incanalata nel Rio Gere e che mette a repentaglio la sicurezza e incolumità di altri cittadini”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in sopralluogo a Cortina, nell’area interessata dalla bomba d’acqua che ha causato una frana caduta nella notte. Zaia ha dichiarato come prioritaria la “messa in sicurezza veloce” dell’area; operazione che ha sottolineato essere “non facile perche’ ci sono migliaia di metri cubi di detriti e tra questi massi ciclopici, grandi come container”. Il presidente della Regione ha quindi ringraziato “tutti quelli scesi in campo fin dalle prime ore, dai vigili del fuoco, alla protezione civile regionale, a tutte le forze della protezione civile del territorio, del soccorso alpino, dei volontari, ai cittadini e cittadine che si sono messi a disposizione. La macchina dei soccorsi ha funzionato alla perfezione”. Zaia ha firmato lo stato di crisi, spiegando che dalla montagna sono venuti giù milioni di metri cubi di detriti composti in gran parte da massi ciclopici, in alcuni casi come camion o container. “Abbiamo dunque la necessità di farli esplodere con microcariche”. Zaia si è poi detto preoccupato dell’arrivo del maltempo questa sera. Da un vertice in mattinata a Cortina, insieme al Prefetto di Belluno, il responsabile dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile oltre ai rappresentanti del Comune, si è deciso che la prima necessità è proprio quella di far saltare i grandi massi che potrebbero fare da diga lungo il Bigontina e di provvedere ad un piano di evacuazione delle abitazioni che potrebbero essere di nuovo soggette ad inondazioni. E’già stato evacuato un ristorante. Centinaia i volontari che dalla notte scorsa stanno spalando il fango.[irp]