Racconta una storia d’amore sublime e inquietante allo stesso tempo il nuovo film di Luca Guadagnino, “Bones and all”, presentato in concorso a Venezia. I protagonisti sono due giovani disadattati, interpretati da Timothée Chalamet e Taylor Russel, alla ricerca della propria identità, che condividono un appetito feroce che li allontana dal resto del mondo. Il loro cannibalismo è una metafora del diverso, ma anche dell amore che divora e consuma. Guadagnino spiega: “Penso che c è sempre in ognuno di noi la paura di trovare l altro, nella sua alterata, che ha a che fare non tanto con la diversità, nel senso delle diversità che appartengono, per esempio, alle lotte per i diritti civili, quanto proprio della paura di quello che non riusciamo a comprendere, perché ci sembra lontano da noi”.
Chalamet commenta: “Credo che sia molto importante, soprattutto per persone che hanno uno spirito artistico, fragile, che soffrono, di esprimersi come vogliono, non come vorrebbero gli altri”. Chalamet era stato il protagonista del film di Guadagnino “Chiamami con il tuo nome” e dopo quell esperienza la sua carriera è stata inarrestabile. Oggi, a proposito del “suo” regista, dice: “Luca mi ha visto quando avevo 20 anni, mi ha aiutato ad affermarmi, diceva che avevo un valore come artista, che la mia umanità era degna di essere catturata. Forse sembro un po vanitoso. Nonostante tutto quello che hai, se lì ti porta la tua ambizione, se non sei connesso con cose normali, che fanno i ragazzi della tua età Questo uomo mi ha fatto un regalo per cui gli sarò riconoscente il resto della mia vita”.