Bonomi presidente di Confindustria, eletto all’unanimità
Si parte da Industria 4.0, sostenibilità e nuove forme contratti
Carlo Bonomi è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria per i prossimi quattro anni. L’assemblea privata lo ha eletto sostanzialmente all’unanimità con 818 voti a favore, nessuno contrario e una sola scheda nulla. Il nuovo presidente degli industriali sarà affiancato da dieci vicepresidenti elettivi: Barbara Beltrame, con delega all`internazionalizzazione; Giovanni Brugnoli al capitale umano; Francesco De Santis alla ricerca e sviluppo; Luigi Gubitosi al digitale; Alberto Marenghi all`organizzazione, allo sviluppo e al marketing associativo; Maurizio Marchesini alle filiere e alle medie imprese; Natale Mazzuca all`economia del mare e al Mezzogiorno; Emanuele Orsini al credito, alla finanza e al fisco; Maria Cristina Piovesana ad ambiente e sostenibilità; Maurizio Stirpe al lavoro e alle relazioni industriali. A questi componenti si aggiungono i 3 vicepresidenti di diritto: Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria; Alessio Rossi, presidente dei giovani imprenditori; Vito Grassi, presidente del consiglio delle rappresentanze regionali. Bonomi ha tenuto per sé le deleghe al centro studi, all`Europa e alle politiche industriali.
Nel suo intervento Bonomi ha ribadito alcuni punti del suo programma e la critica al pregiudizio anti imprese. Ripresa del progetto Industria 4.0, sostenibilità ambientale e necessità di nuove forme contrattuali sono i capitoli di partenza di un possibile rilancio. Tutto questo, secondo Bonomi, insieme con la necessità di una riduzione strutturale del maxi-debito italiano per rientrare nei parametri medi dell’Unione europea. E ancora la necessità di riforme profonde del sistema Paese perché servono cambiamenti radicali. Dopo la designazione da parte del consiglio generale avvenuta lo scorso 16 aprile, Bonomi è stato eletto formalmente oggi per il quadriennio 2020-2024 dall’assemblea privata dei delegati, riunitasi in via telematica “con un’altissima partecipazione pari al 94,13% degli aventi diritto al voto e una percentuale record dei consensi espressi pari al 99,9%”. In consiglio generale Bonomi fu invece designato con 123 voti a favore su 183, avendo la meglio su Licia Mattioli. L’assemblea pubblica, causa l’emergenza sanitaria, non si terrà domani (da tradizione si svolge il giorno dopo l’assemblea pubblica). Con ogni probabilità si svolgerà a fine settembre. Una delle possibili date è quella del 28.
Il nuovo presidente ha davanti a sè delle sfide molto difficili. Il lockdown legato all’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio l’economia italiana e spento i motori di numerose imprese. Secondo le previsioni del centro studi, quest’anno il Pil crollerà del 9,6% e la risalita sarà faticosa. Per questo la priorità resta garantire una liquidità immediata alle aziende. Dopo l’iniziale delusione per i primi provvedimenti del Governo, con il Dl rilancio è arrivato il taglio dell’Irap, un primo risultato utile per le aziende. Ma la strada è ancora lunga e molto resta da fare per la ripartenza degli investimenti, per liberare il Paese dall’eccesso di burocrazia e per velocizzare i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Sul fronte del lavoro, la disoccupazione e l’inattività sono destinate a crescere e Bonomi ha già detto, nelle sue prime uscite da presidente designato, che l’autunno alle porte sarà molto difficile e l’esplosione dell’emergenza sociale è un rischio concreto. Cruciale sarà anche costruire un dialogo con i sindacati.