Bonus 600 euro al via, ma il sito Inps non funziona. E stato lo stesso Istituto di previdenza a chiudere per diverse ore il proprio sito, dopo il boom di accessi e gli attacchi hacker subiti. Proprio il 1° aprile si era aperto il canale telematico per inviare le domande per il bonus da 600 euro riservato a 5 categorie: liberi professionisti e co.co.co; autonomi iscritti alle gestioni speciali; stagionali del turismo; lavoratori agricoli; addetti dello spettacolo. “Di queste disfunzioni e di questi attacchi abbiamo informato nei giorni scorsi i ministeri vigilanti, ma anche la Polizia postale e i servizi segreti, con i quali siamo continuamente in contatto” ha spiegato Pasquale Tridico, presidente dell’Inps.
Molti infatti hanno atteso la mezzanotte del 1 aprile per fare subito richiesta dei soldi stanziati per l’emergenza coronavirus a favore di chi ha dovuto interrompere l’attività, ma la maggior parte non è riuscita ad accedere e ci sono stati altri malfunzionamenti. Tanti, con #INPSdown hanno anche segnalato di essere entrati in profili di altri utenti, leggendone i dati e violandone la privacy. Un fatto “gravissimo” lo ha definito il garante per la privacy, Antonello Soro. Sito bloccato, quindi, servizi inaccessibili ed esposizione dei dati degli utenti. E così nel giorno in cui è possibile inviare le richieste di bonus e congedi, l’Inps si blocca. Provando ad accedere a uno dei tre servizi previsti dal Cura Italia per tamponare l’emergenza Covid-19 (la richiesta di bonus baby-sitter, quella di congedo parentale e l’indennità di 600 euro per gli autonomi), il sito prova a caricare le pagine per diversi minuti prima di annunciare che il server non risponde. Troppo traffico in entrata. Via Twitter, l’Inps, sommersa dai messaggi di protesta, scrive di essere a “conoscenza della problematica”: “Ci scusiamo per quanto accaduto e stiamo lavorando a una pronta risoluzione”.
All’Inps sono giunte 100 domande al secondo, con 300 mila richieste ad oggi, e questo ha creato qualche problema, ha detto, a quanto viene riferito, il premier Giuseppe Conte alle opposizioni riunite a Palazzo Chigi. Il premier avrebbe spiegato che c’è stato anche un hackeraggio del sistema. Il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, aveva spiegato in precedenza – tramite social network – che “dall’una di notte alle 8.30 circa, abbiamo ricevuto 300 mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri”. Tridico ha fatto sapere che il sito dell’Inps sarà riaperto con orari diversi per chiedere le prestazioni per patronati e consulenti e per i cittadini. La platea interessata è di oltre 5 milioni di persone : 3,6 milioni di artigiani e commercianti, 340mila partite Iva e co.co.co, 500milaprofessionisti senza cassa, 660mila lavoratori agricoli, 170mila stagionali del turismo e 80mila lavoratori dello spettacolo). Tornato accessibile nel pomeriggio il sito ma ci sono rallentamenti per aprire i servizi delle prestazioni per coronavirus che da molte postazioni risultano ancora bloccati.