Incentivi, assunzioni e taglio Ires

di Enzo Marino

Gli incentivi per le nuove assunzioni verranno confermati nella legge di stabilità anche per il 2016 anche se con ogni probabilità saranno “depotenziati” rispetto agli attuali, circa 8.000 euro in tre anni garantiti alle aziende per i contratti firmati nel 2015. Il provvedimento farà parte di un pacchetto a sostegno delle imprese che comprende anche la riduzione dell’Ires, oggi al 27,5%. Le misure sono state confermate dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, secondo il quale “i segnali di ripresa economica ci sono” ma si tratta “ancora di una ripresa fragile” che quindi “va irrobustita da un lato favorendo gli investimenti, dall’altro riducendo le tasse”. Tramontata l’ipotesi di rifinanziare la Nuova Sabatini, per la quale restano ancora a disposizione fondi per 2,8 miliardi fino alla fine del 2016, spunta invece la conferma ed il rafforzamento del bonus fiscale al 50% per la ristrutturazione degli immobili e al 65% per la riqualificazione energetica. Il bonus varrà infatti anche per il 2016 e sarà allargato anche ai condomini mentre si sta valutando l’ipotesi di accorciare i tempi di rimborso per le spese più ridotte mantenendo l’arco di dieci anni per tutte le altre.

Esclusa invece la possibilità che il bonus sia reso strutturale. Per Baretta, infatti, “il tema va affrontato, ma ci sono teorie contrapposte perché alcuni sostengono che una stabilizzazione può ridurre l’impatto del bonus”. Il governo è poi al lavoro per definire entro il 15 ottobre, e quindi far entrare nella legge di stabilità, il nuovo modello a tariffa per il finanziamento dell’Anas, basato sulle accise ai carburanti. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, ha spiegato che “stiamo lavorando per arrivare in tempo all’inserimento nella legge di Stabilità. Il nuovo meccanismo permetterà certezza di risorse e piani credibili per l’Anas per massicci investimenti sulla manutenzione. Dobbiamo uscire dal finanziamento annuale per una programmazione pluriennale”. Attività intensa anche al ministero del Lavoro sul fronte delle pensioni con l’obiettivo di inserire in stabilità le prime misure di flessibilità per l’uscita anticipata dal lavoro. Tra le possibilità allo studio anche un prestito dell’azienda al lavoratore che poi dovrà essere restituito attraverso l’Inps una volta maturato l’assegno previdenziale. E’ “una delle tante ipotesi” confermano dal ministero, anche se sul tavolo “ce ne sono molte altre. Ci sono lavori in corso, ma non c’è ancora nulla di definito”.

Per quanto riguarda i saldi della manovra, Baretta ha spiegato che i risparmi attesi dalla spending review saranno di “circa 6-8 miliardi” prevalentemente concentrati “sui ministeri e sugli enti centrali perché negli scorsi anni sono già stati fatti tagli importanti agli enti locali”. Dall’Ecofin, poi, è stato lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan a ipotizzare nuovi margini legati ai costi per l’emergenza immigrati. In particolare la Commissione dovrà chiarire se e come applicare a questa crisi la flessibilità prevista dal Patto di Stabilità Ue in caso di “eventi eccezionali”, che permetterebbe di tenere conto dei costi sostenuti dagli Stati membri, nel perseguimento degli obiettivi di riduzione del deficit e del debito pubblico. Si tratta, ha puntualizzato Padoan, di “un tema che interessa l’Italia, ma anche svariati altri paesi europei”. Difficile però che questa flessibilità possa essere utilizzata già nel testo della legge che sarà inviato il 15 ottobre a Bruxelles: “Andremo avanti con il nostro quadro macroeconomico” ha detto Padoan, e “nell’eventualità in cui ci fosse un’apertura su questo tema, potrebbe essere modificato”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da