In risposta ai recenti disordini e al ferimento di 30 membri (compresi 11 italiani) della Kosovo Force della NATO, la NATO ha deciso il dispiegamento della riserva operativa Forces (ORF) per i Balcani occidentali. A un ulteriore battaglione multinazionale di forze di riserva è stato ordinato di diminuire il proprio stato di prontezza, passando da quattordici giorni a sette giorni, per essere pronti a rafforzare la KFOR se necessario. “Il dispiegamento di ulteriori forze NATO in Kosovo è una misura prudente per garantire che la KFOR disponga delle capacità di cui ha bisogno per mantenere la sicurezza in accordo con le Nazioni Unite” ha affermato l’ammiraglio Stuart B. Munsch, comandante dell’Allied Joint Force Command Napoli (JFC Napoli).
“Voglio elogiare la KFOR per aver preso le decisioni più rapide e efficaci per fermare i disordini e salvare vite umane. La violenza deve cessare e e tutte le parti devono smettere di intraprendere azioni che minano la pace di tutte le comunità del Kosovo”. Il comando Nato di Napoli, prosegue la Nato, “sta monitorando da vicino la situazione in Kosovo e continuerà a coordinarsi con la KFOR per garantire che abbiano tutte le capacità e le forze di cui hanno bisogno per agire in modo imparziale garantire un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento per tutte le comunità secondo il loro mandato basato sulla risoluzione 1244 del 1999 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
Intanto l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, lancia un appello ai leader delle parti per de-escalation della tensione. “C’è già troppa violenza in Europa, non possiamo permetterci un altro conflitto” tra Serbia e Kosovo, ha sottolineato oggi a Bruxelles Borrell. “L’Ue – ha detto l’Alto Rappresentante – condanna nel modo più duro possibile le violenze verificatesi nel Nord del Kosovo che abbiamo visto negli ultimi giorni: atti di violenza contro cittadini, contro i media, contro la polizia e contro le truppe della Kfor”. Sono cose “assolutamente inaccettabili, che determinano una situazione molto pericolosa. L’Ue sta saldamente al fianco della missione Kfor della Nato, che svolge un mandato nell’interesse della pace e della stabilità nel Kosovo. Ho avuto contatti con il primo ministro del Kosovo Albin Kurti di nuovo stamattina e con il presidente serbo Aleksandr Vucic durante la notte”.
“Ho chiesto a entrambe le parti – ha riferito Borrell – di adottare immediatamente e senza condizioni misure per ridurre la tensione: ogni ulteriore azione unilaterale deve essere evitata e la calma ripristinata”. “Come primo passo – ha aggiunto -, mi aspetto che le autorità kosovare sospendano le operazioni di polizia negli edifici municipali nel Nord del Kosovo e che i dimostranti violenti si ritirino. E noi continueremo l’impegno con i due leader. Ci attendiamo che le parti agiscano in modo responsabile e che si impegnino immediatamente nel dialogo agevolato dall’Ue, per trovare una soluzione sostenibile alla situazione nel Nord, che garantisca la sicurezza per tutti i cittadini e apra la strada per un nuovo accordo sul percorso di normalizzazione”.
“Gli Stati membri – ha riferito ancora Borrell – sono stati informati degli sviluppi e stanno discutendo misure che possono essere prese nel caso in cui le parti continuino a resistere alle proposte per la de-escalation”. “Ci aspettiamo che le parti contribuiscano a una fruttuosa cooperazione regionale e per la sicurezza in Europa e a superare l’eredità del passato. C’è stata troppa violenza, c’è già troppa violenza in Europa oggi, non possiamo permetterci un altro conflitto, spero che la mia voce sarà ascoltata e che le persone” a cui è rivolto l’appello “si comporteranno secondo queste richieste”, ha concluso l’Alto Rappresentante.
Frattanto, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato di aver parlato con il il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic e il primo ministro del Kosovo Aljbin Kurti lunedì sera. “Ho invitato tutti alla calma… abbandonate la violenza, e spero che abbiano ascoltato, entrambi hanno mostrato grande disponibilità, vedremo” ha detto Tajani, definendo la situazione odierna in Kosovo “più calma”. Il capo della Farnesina ha inoltre rassicurato che nessun militare italiano corre gravi pericoli. “Questa mattina ho parlato con il generale Figliuolo e con l’ambasciatore d’Italia a Pristina con una videochiamata – ha proseguito Tajani -. Erano nell’infermeria del contingente italiano dove sono ricoverati i feriti più lievi. Non ci sono pericoli gravi neanche per i feriti più importanti. Uno è ricoverato nell’ospedale di Skopje in Macedonia del nord e un altro nell’ospedale di Pristina”. I militari che “hanno avuto le ferite più lievi già oggi sono operativi. Questo a dimostrazione della grande determinazione dei nostri Alpini e del nostro contingente che ha dimostrato serietà e coraggio” ed entrambe le parti in campo “continuano a stimare i nostri militari”, ha assicurato Tajani.