Politica

Borrell: serve una pausa immediata a Gaza

L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera e di Sicurezza, Josep Borrell, ha annunciato oggi che effettuerà una visita di solidarietà in Israele il 16 novembre, seguita da un possibile viaggio nella Striscia di Gaza. L’obiettivo principale di questa missione è affrontare la crisi in corso e promuovere la ricerca di soluzioni definitive per il conflitto tra Israele e Palestina. Secondo quanto riportato dal portale di notizie israeliano Ynet, durante la visita, Borrell prevede di incontrare le famiglie degli ostaggi detenuti dal gruppo palestinese Hamas, il presidente israeliano Isaac Herzog e il ministro degli Esteri Eli Cohen. L’incontro con le famiglie degli ostaggi rappresenta un passo importante per comprendere meglio la complessità umana dietro al conflitto.

Nel frattempo, a Bruxelles, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea si riuniranno per discutere non solo dell’attuale emergenza a Gaza ma anche di soluzioni a lungo termine per garantire la pace nella regione. Il dibattito si concentrerà su cosa succederà dopo il conflitto e su come offrire una soluzione integrata alla questione palestinese. “La soluzione definitiva al conflitto tra Israele e Palestina è il vero problema politico che dobbiamo affrontare”, ha dichiarato Borrell, aggiungendo che “dobbiamo cercare la pace, e la soluzione per Gaza non può essere isolata. I ministri devono iniziare a pensare alle soluzioni per il dopoguerra”.

 

Borrell ha anticipato di presentare diverse prospettive e posizioni durante la riunione dei ministri, delineando chiaramente cosa l’Unione Europea potrebbe sostenere e cosa dovrebbe essere respinto. Nel frattempo, sul fronte di guerra, sono stati segnalati ripetuti raid aerei israeliani nel sud del Libano. Gli attacchi si sono concentrati nelle regioni centrali e occidentali della linea di demarcazione tra Israele e il gruppo Hezbollah filo-iraniano. L’agenzia governativa libanese Nna ha riferito che gli attacchi aerei hanno interessato i distretti di Bint Jbeil e Naqura.

Nel contesto delle tensioni in corso, Hamas ha dichiarato la sua posizione, chiedendo uno scambio totale tra gli ostaggi nelle sue mani e i palestinesi prigionieri in Israele. Osama Hamdam, alto funzionario di Hamas in Libano, ha respinto l’idea di un rilascio parziale dei prigionieri e ha sottolineato che i negoziati per la liberazione degli ostaggi stranieri sono ostacolati da Israele. La situazione rimane delicata mentre le parti cercano soluzioni per affrontare la complessità dello scenario.

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