Boschi ascoltata dai magistrati. Renzi: a Potenza non si arriva mai a sentenza

INCHIESTA PETROLIO I magistrati titolari delle indagini hanno incontrato a Roma la ministra. Va avanti l’inchiesta della procura di Potenza

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Sarà una settimana intensa. Va avanti l’inchiesta della procura di Potenza sul caso petrolio in Basilicata. I magistrati titolari delle indagini sono arrivati a Roma, in un ufficio decentrato di Palazzo Chigi, dove hanno incontrato il ministro Maria Elena Boschi ascoltata come “persona informata nei fatti” in relazione all’emendamento inserito nella legge di Stabilità del 2015 per dare il controllo delle opere come Tempa Rossa al ministero dello Sviluppo Economico e sbloccare la situazione “congelata” da anni. L’incontro, che a detta del procuratore Luigi Gai “era necessario”, è durato più di un’ora e mezza. Circa 15 minuti dopo l’uscita dalla sede del ministero dei pm, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha lasciato l’ufficio a due passi da Palazzo Chigi. Boschi, in un tailleur nero, è apparsa sorridente ma ha evitato di rispondere alle domande dei cronisti. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, non è stata invece ancora calendarizzata l’audizione dell’ex ministro dello Sviluppo Ecomonico Federica Guidi, che di quell’emendamento parlò in una telefonata con il suo compagno.

In Basilicata, invece, sono attesi gli altri interrogatori di garanzia. Davanti ai pm l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino (Pd) e i cinque dipendenti dell’Eni che sono stati arrestati nell’ambito dei due distinti filoni di indagine. Il primo riguarda il Centro Olio in Val d’Agri a Viggiano dell’Eni finito nel mirino dei carabinieri del Noe per presunti illeciti nella gestione dei rifiuti petroliferi. Anche per questo, tra le ipotesi che gli investigatori potrebbero percorrere c’è pure il reato di disastro ambientale. L’altro filone, delegato alla Squadra Mobile di Potenza, riguarda invece l’affidamento di appalti e lavori per l’infrastrutturazione del giacimento Tempa Rossa della Total. Ed è questa l’indagine che ha toccato il governo portando alle dimissioni del titolare dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Per questa “tranche” dell’inchiesta la Procura potrebbe depositare ricorso al Riesame contro la decisione del gip di Potenza di rigettare la misura cautelare per il il compagno di Guidi, l’imprenditore Gianluca Gemelli. Intanto, arriva una bordata di Matteo Renzi parlando del caso Tempa Rossa. “Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi”, ogni quattro anni, “e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza”. Red. Pol.