Boss Graviano intercettato: “Berlusca chiese cortesia”. Ghedini: “Su Berlusconi infamie a ogni elezione”
Pm depositano nuova attivita’ integrativa di indagine: una corposa attivita’ di intercettazione
Al processo sulla trattativa tra Stato e mafia la pubblica accusa – i Pm Vittorio Teresi e Nino Di Matteo (foto) – ha annunciato il deposito di una nuova attivita’ integrativa di indagine: una corposa attivita’ di intercettazione (due ore di intercettazioni al giorno) nel carcere di Ascoli Piceno nei confronti del boss di Brancaccio Giuseppe Graviano. L’attivita’ di intercettazione e’ iniziata a febbraio 2016 ed e’ proseguita fino ad aprile 2017. Migliaia le pagine, con molti omissis: i pm hanno chiesto alla corte la perizia di trascrizione di una trentina di conversazioni tra Giuseppe Graviano e Umberto Adinolfi. I pm – all’esito della perizia – chiedono alla corte d’assise di potere sentire anche Giuseppe Graviano. “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo e’ stata l’urgenza di… come mai questa qua, poi.. che successe, ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia, Berlusconi… Nel ’92 gia’ voleva scendere, voleva tutto, ed era disturbato…”. Parla il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano mentre conversa con il compagno d’ora d’aria, il camorrista Umberto Adinolfi, nel penitenziario di Ascoli Piceno. Graviano viene intercettato da febbraio 2016 all’aprile scorso. Il boss accusato delle stragi e’ indagato nel processo sulla trattativa Stato-mafia e le intercettazioni sono state depositate oggi. E’ stato interrogato dai pm del pool trattativa – Nino Di Matteo, Vittorio Teresi e Roberto Tartaglia – il 28 marzo scorso, per chiedergli conto delle affermazioni, ma lui si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere adducendo motivi di salute.
“Vuoi sapere la mia osservazione su Berlusconi, giusto? Questo ha iniziato… con il piede giusto… ha avuto non dico niente, fortuna… nel ’94 lui e’ ubriacato perche’ lui dice, ma io non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato…. Ha preso le distanze… piglio’ le distanze e ha fatto il traditore…”. Di Matteo legge a Graviano ancora alcuni passaggi di una conversazione del 14 marzo scorso: “Umberto se io faccio questo processo e trovo l’avvocato giusto lo sai quante cose faccio uscire senza che io dica niente? Al signor Crasto gli faccio fare la mala vecchiaia… 30 anni fa mi son seduto con te… ti ho portato benessere, 24 anni fa mi e’ successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi, Umbe’ per cosa?”. “Io ho atteso sino adesso, lo sai perche’? Perche’ tu lo sai io mi sto facendo, mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta e senza soldi… alle buttane glieli da’ i soldi ogni mese… io non ho fatto niente, io ti ho aspettato fino adesso perche’ ho 54 anni, i giorni passano, gli anni passano, io sto invecchiando e tu mi stai facendo morire in galera senza io aver fatto niente”. E ancora. “Avevamu acchiappatu u Paisi nne’ manu (Avevamo preso il Paese nelle mani)… poi nel ’93 ci sono state le stragi, ma no che era la mafia; iddi ricinu (loro dicono) che era la mafia, allora che fa il governo senza, ha deciso di allentare il 41, poi c’e’ la situazione che hanno levato pure i 450”, parla sempre Graviano con il compagno d’ora d’aria Adinolfi, nel penitenziario di Ascoli Piceno. Graviano viene intercettato da febbraio 2016 ad aprile scorso.
Il boss accusato delle stragi e’ indagato nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia e le intercettazioni sono state depositate oggi; 5.000 pagine di conversazioni dai contenuti inediti. “Mi avvalgo della facolta’ di non rispondere a causa delle mie condizioni di salute che oggi non mi consentono di potere sostenere un interrogatorio cosi’ importante ed anche a causa del mio stato psicologico derivante dalle condizioni carcerarie che mi trovo costretto a vivere. Ma quando saro’ in condizioni saro’ io stesso a cercarvi e a chiarire alcuni cose che mi avete detto”. Cosi’ il boss Graviano chiude il verbale di interrogatorio davanti ai pm di Palermo che il 28 marzo scorso sono andati nel carcere di Ascoli Piceno per sentirlo. Il verbale di interrogatorio di Graviano, 54 anni, detenuto al 41 bis, dura in tutto 48 minuti. Immediata la reazione da Arcore. “E’ comunque doveroso osservare come ogni qual volta il presidente Berlusconi sia particolarmente impegnato in momenti delicati della vita politica italiana e ancor piu’ quando si sia nella imminenza di scadenze elettorali, si vota domenica in oltre 1000 comuni, appaiano nei suoi confronti notizie infamanti che a distanza di tempo si rivelano puntualmente infondate ed inesistenti ma nel frattempo raggiungono lo scopo voluto”. E’ quanto si legge in un passo della nota che Niccolo’ Ghedini, parlamentare FI e legale dell’ex presidente del Consiglio, ha diffuso a proposito delle intercettazioni di Giuseppe Graviano.