Bossi, con Parisi buona sintonia. Poi l’affondo: Salvini premier? Non ha voti
LA LEGA SCRICCHIOLA L’ex leader leghista: “Berlusconi? Lo vedrò presto per capire che piano comune si può fare”. Le primarie per la scelta del leader del centrodestra “non hanno senso”
“Sì” con Parisi c’è buona sintonia, il suo rilancio del federalismo fiscale “è un messaggio alla Lega. Va data finalmente al Paese quella legge che il Parlamento voleva e che Giorgio Napolitano non ha firmato”. E’ quanto afferma in una intervista al Corriere della Sera Umberto Bossi che si mostra scettico sulla possibilità che Matteo Salvini si candidi a premier per il centrodestra. “Non penso – spiega -. Ha ritardato troppo a fare delle scelte. Alle ultime amministrative ha puntato su Roma come porta verso il Sud: se avesse preso voti, si sarebbe potuto proporre come premier. Invece…”.
Il segretario vorrebbe conquistare consensi anche al Sud … “E con quale programma? – domanda Bossi – io non l’ho mai visto. La gente chiede: per che cosa dovrei votare? E la risposta, appunto, si chiama programma. Pensare di raccogliere consensi senza dare niente in cambio è un’illusione”. Il rapporto con Berlusconi? “Lo vedrò presto” “per capire che piano comune si può fare” assicura Bossi. Le primarie per la scelta del leader del centrodestra, comunque, “non hanno senso. I dirigenti devono avere la capacità di decidere. Non possono delegare alla gente questa responsabilità. Poi, se non sono capaci…”. Ora tra le priorità, ragiona Bossi, c’è quella di “cambiare l’Italicum”, “al referendum la gente massacrerà Renzi, che dopo anni di federalismo prova a fare l’esatto contrario, cercando di ottenere un centralismo assoluto, un supercentralismo con cui il premier può decidere tutto sulle Regioni. E’ peggio di Mussolini”.