Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate: è questa l’accusa che ricade su un ex gendarme vaticano, il corpo di polizia della Santa Sede, nei confronti della moglie. L’uomo ora rischia almeno 40mila euro di risarcimento e una pena detentiva definita “elevata” a causa della “continuità e dell’aggravante”. L’avvocato della donna, il penalista Piergiorgio Assumma: “C’è stato il rinvio a giudizio per il gendarme che aveva picchiato la moglie, è stata fissata l’udienza al 13 giugno al Tribunale monocratico”. Piena collaborazione, fin dall’inizio, da parte della gendarmeria vaticana: “Un ringraziamento speciale e dovuto va al comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, perché fin da subito con fermezza, professionalità e integrità, ha messo in sicurezza la mia assistita e le ha dato anche assistenza psicologica, tranquillizzandola, durante tutte le fasi dell’indagine che erano di competenza dello stato italiano. Da subito al soggetto è stata ritirata l’arma di ordinanza, sospeso in primis dal Corpo della Gendarmeria, e ora c’è stata l’espulsione definitiva dal Corpo della Gendarmeria”. “Ha ricevuto danni di tipo psico-fisico e meccanico; ansia, depressione da stress post-traumatico per quanto riguarda l’aspetto psicologico, per gli altri danni ne dimostreremo in dibattimento”.