Ammontano a 222 miliardi le risorse previste dal Piano di ripresa e resilienza messo a punto dal governo. E’ quanto si evince dalle tabelle allegate alla bozza delle linee guida del Recovery da sottoporre al Consiglio dei ministri. Il documento aggiornato è stato inviato oggi ai partiti di governo. Nella tabella, si spiega nella bozza, le risorse “sono superiori ai 196 miliardi assegnati all`Italia. La ragione di questa scelta è duplice. In primo luogo, una volta finalizzata l`analisi sull`utilizzo di strumenti finanziari a leva, è verosimile che l`impatto in termini di indebitamento netto delle risorse impiegate in questo ambito si riduca. In secondo luogo, la più puntuale verifica del cronoprogramma dei progetti e il confronto con la Commissione europea relativo alla loro piena ammissibilità potrebbe determinare una riduzione dell`ammontare di risorse autorizzato, rispetto a cui risulta prudente mantenere un margine di sicurezza che garantisca il pieno utilizzo delle risorse europee disponibili per l`Italia”.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza “è la grande occasione dell`Italia per fornire una risposta alle principali sfide che dovrà affrontare nei prossimi anni: fronteggiare l`impatto economico e sociale della crisi pandemica; aumentare la capacità di resilienza e di ripresa; promuovere, in linea con gli obiettivi strategici condivisi con l`Europa, la transizione verde e digitale; liberare tutto il potenziale di crescita dell`economia, incrementare la produttività, creare nuova occupazione e migliorare la qualità del lavoro e dei servizi di cittadinanza”, si legge nella bozza da sottoporre al Consiglio dei ministri. Il documento sottolinea le “principali linee strategiche di investimento, con obiettivi chiari e tempi certi di attuazione per rendere l`Italia un Paese più sostenibile e inclusivo, con un`economia più avanzata e dinamica”. Le linee di investimento sono accompagnate dall`adozione di una strategia di riforme, come elemento “abilitante” e catalizzatore del Piano, in linea con le Raccomandazioni al Paese (CSR) della Commissione europea e i Piani Nazionali di Riforma (PNR) adottati dal Governo. Tre le priorità, concordate a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Queste priorità assumono, per il nostro Paese, un ruolo cruciale.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è costituito da 6 Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti in cui si concentrano 47 linee di intervento per progetti omogenei e riforme coerenti. “I singoli Progetti di investimento – si legge nelle linee guida – sono stati selezionati al fine di concentrare gli interventi su quelli più trasformativi, a maggiore impatto sull`economia e sul lavoro. La ripartizione tra progetti in essere e nuovi progetti tiene conto della sostenibilità del quadro di finanza pubblica. Sulle nuove generazioni infatti non deve gravare l`onere di un eccessivo indebitamento. I giovani devono essere i principali beneficiari degli effetti e dei risultati attesi dalla realizzazione del Piano”. La governance del Piano di ripresa e resilienza resta un nodo da sciogliere nella bozza inviata oggi ai partiti. “La presentazione del Pnrr – si legge nelle linee guida della bozza – necessiterà di una più precisa definizione delle riforme e delle strategie di settore connesse al Piano e di ulteriori passaggi politico-amministrativi che consentano di finalizzare le progettualità e le tempistiche previste, attraverso l`individuazione dei soggetti responsabili, delle attività da compiere e delle modalità operative di lavoro e di coordinamento delle amministrazioni e degli attori istituzionali a vario titolo coinvolti”.
COESIONE TERRITORIALE
Il piano di ripresa e resilienza prevede di destinare 4,2 miliardi di euro per “Interventi speciali di coesione territoriale”. La bozza del Recovery plan inviata questo pomeriggio alle forze di maggioranza prevede infatti un “rafforzamento della Strategia nazionale delle aree interne rilanciata dal Piano Sud 2030, con interventi sulle infrastrutture sociali e misure a supporto dell’imprenditoria giovanile e alla transizione ecologica indirizzati al maggior numero di aree caratterizzate da accesso limitato ai servizi di base e svantaggi socioeconomici, anche al fine di limitare i fenomeni di spopolamento”. “Sono inseriti in questa componente ulteriori fondi per la ricostruzione privata e il potenziamento della ricostruzione di servizi pubblici nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e 2016. Inoltre, la componente include interventi concentrati nelle regioni del Sud per realizzare infrastrutture e laboratori per il trasferimento tecnologico in contesti urbani marginalizzati da rigenerare. È infine finanziato un programma per la riqualificazione e l’accessibilità da parte delle comunità dei beni immobili confiscati alle mafie”.
DIGITALIZZAZIONE E MODERNIZZAZIONE PA
Ammontano a 11,3 miliardi le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la digitalizzazione e la modernizzazione della Pubblica amministrazione. L`intervento, si legge, “passa sia attraverso il rafforzamento e la valorizzazione delle competenze e la semplificazione dei processi decisionali e autorizzatori, sia attraverso investimenti nelle infrastrutture digitali, che dotino la PA di interfacce condivise che consentano di fornire servizi moderni, interoperabili e sicuri”. In questo ambito, lo sviluppo di “un cloud nazionale e la effettiva interoperabilità delle banche dati delle PA avviene in parallelo e in sinergia con il progetto Europeo GAIA-X, nel cui ambito l`Italia intende avere un ruolo di primo piano. Tale componente deve concorrere a costruire un intervento di riforma strutturale, da precisare ulteriormente, che garantisca l`attuazione dei progetti e completi il percorso delle riforme della PA degli anni precedenti su alcuni aspetti cruciali”. In questo quadro, occorre valorizzare in particolare la dimensione e l`impatto di genere (ad esempio in relazione allo sviluppo della smart working, e all`accesso a posizioni dirigenziali) e quello sui giovani (ad esempio in relazione al reclutamento straordinario per l`esecuzione del PNRR). Uno specifico profilo di investimento nell`ambito della missione, con una sua autonomia progettuale, è volto a potenziare la digitalizzazione ed il capitale umano del sistema giudiziario italiano al fine di accelerare lo smaltimento del pregresso. Tale linea di intervento “deve essere collegata a una strategia ambiziosa e condivisa di riforma della giustizia, da precisare meglio nel merito e nei tempi di attuazione”.
ECOLOGIA
Nella bozza del piano di ripresa e resilienza elaborata dal governo ben 68,9 miliardi sono destinati a “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. “La prima componente, ‘Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare’ – si legge nel testo inviato alle forze di maggioranza -, si articola su due linee progettuali. La prima punta a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, a potenziare le infrastrutture della logistica del comparto. La seconda linea punta alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti al fine del completamento del ciclo e all’ammodernamento di quelli esistenti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare. Si investirà nel potenziamento e innalzamento tecnologico della raccolta differenziata, nello sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie, nella conversione del biogas per la roduzione di bio-metano da impiegare nei trasporti e anche per usi civili. Inoltre, questa linea di azione punta alla costituzione, nel quadro del fondo dei fondi connesso al PNRR, di un fondo operativo volto a far leva sulle risorse del piano per favorire lo sviluppo dell’economia circolare e della chimica sostenibile. Lo stanziamento totale per questa componente è di 5,2 miliardi, a cui si aggiungono 300 milioni di ReactEu”.
La seconda componente, ‘Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile’, “punta a incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi europei, a stimolare lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito e a potenziare e a digitalizzare le infrastrutture di rete elettrica. L’aumento della produzione da fonti rinnovabili sarà realizzato in misura importante tramite lo sviluppo di parchi eolici e fotovoltaici offshore. Un’ulteriore linea progettuale, che viene rafforzata, riguarda gli investimenti nella filiera dell’idrogeno, elemento cruciale di uno dei flagship del NGEU (power up) e della strategia europea di abbattimento delle emissioni. Tra gli investimenti previsti all’interno di questa componente figura lo sviluppo del DRI connesso al progetto di decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto e alla produzione di acciaio verde in Italia. La distribuzione territoriale degli investimenti di questa componente dedicherà una quota significativa di risorse, superiore al 34%, al Mezzogiorno”. Lo stanziamento totale per questa componente è di 17,5 miliardi, a cui si aggiungono 680 milioni di ReactEu.
La terza componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Per quanto riguarda il patrimonio privato, è prevista l’estensione della misura del superbonus del 110% al 31 dicembre del 2022 per il completamento dei lavori nei condomini e al 31 dicembre del 2023 per gli IACP e per gli interventi di messa in sicurezza antisismica. E’ anche potenziato lo stanziamento per gli interventi di efficientamento energetico e riqualificazione degli edifici pubblici delle aree metropolitane. Lo stanziamento totale per questa componente è di 30,4 miliardi, a cui si aggiungono 320 milioni di ReactEu”. La quarta componente, “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, riguarda la tutela del territorio e della risorsa idrica, attraverso interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi (finanziati per 1 miliardo dalle risorse FEASR), sugli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche (finanziati per 520 milioni dalle risorse FEASR. E’ stata introdotta una nuova linea progettuale di 500 milioni (di cui 200 del ReactEu) dedicata alle infrastrutture verdi urbane. Lo stanziamento totale per questa componente è di 14,3 miliardi, a cui si aggiungono 200 milioni di ReactEu”.
BANDA LARGA
L’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa, la realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare sono i punti della seconda componente della Missione 1 del Piano di ripresa e resilienza, che prevede su questo settore uno stanziamento di 25,8 miliardi, integrati da 800 milioni di ReactEu. E’ quanto si legge nelle linee guida della bozza da portare in Consiglio dei ministri. “Ingenti risorse – si legge – alcune delle quali già stanziate e di cui si punta ad accelerare i tempi di spesa, vengono allocate sul progetto banda larga, con particolare attenzione alle aree bianche e a quelle grigie. Viene finanziato il rafforzamento del programma Transizione 4.0, concentrando le risorse sulla dimensione più innovativa. Si prevedono inoltre progetti per sostenere lo sviluppo e l`innovazione delle catene del valore e delle filiere industriali strategiche più avanzate dal punto di vista dell`innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale, nonché la crescita dimensionale e l`internazionalizzazione delle imprese attraverso l`utilizzo di strumenti finanziari a leva. Si prevede a tal fine di costituire, all`interno di un sistema imperniato su un fondo di fondi, un fondo operativo con un apporto di 2 miliardi”.
TURISMO E CULTURA
Il Piano nazionale per la ripresa e resilienza prevede risorse per 8 miliardi per la componente “Turismo e cultura” che è stata “significativamente rafforzata”. E’ quanto si legge nelle linee guida della bozza. L’intervento sul punto, si legge, “mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici”. La bozza prevede “la creazione di un fondo di fondi, con un fondo operativo di 500 milioni (facendo leva sui fondi PNRR per coinvolgere capitali europei – BEI/InvestEU – e privati per aumentare la portata dell`intervento su infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici. Oltre all`incremento delle risorse destinate a progetti dei comuni per investimenti su luoghi identitari sul proprio territorio, e allo stanziamento di risorse aggiuntive per interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma in occasione del Giubileo, è stato inserito un progetto Cultura 4.0 con l`obiettivo di promuovere l`integrazione tra scuola, università, impresa e luoghi della cultura attraverso l`interazione tra le imprese creative ed artigianali con attività di formazione specialistica turistica, archeologica e di restauro”. Il disegno degli interventi punterà a valorizzare in particolare la dimensione femminile, generazionale e territoriale del cluster, disegnando gli interventi in modo da destinare una quota significativa di risorse alle regioni del Mezzogiorno e agli ambiti di attività caratterizzati da un`incidenza relativamente elevata di professionalità femminile e giovanile.
SALUTE
Ammontano a 19,7 miliardi di euro le risorse destinate alla Salute previste dal Piano di ripresa e resilienza messo a punto dal governo. E’ quanto si evince dalle tabelle allegate alla bozza, che Askanews ha potuto visionare. La prima componente, ‘Assistenza di prossimità e telemedicina’, incrementata di quasi tre miliardi, è finalizzata, si legge nella bozza, “a potenziare e riorientare il Ssn verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell`erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea); a potenziare la prevenzione e l`assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali”.
Si vuole anche “sviluppare un modello di sanità pubblica ecologica e un sistema di sorveglianza della sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, in grado di preservare la salute dei cittadini a partire dalla salute dell`ambiente mitigando l`impatto dei fattori inquinanti”. Lo stanziamento totale per questa componente è di 7,5 miliardi, a cui si aggiungono 400 milioni di ReactEu. La seconda componente, ‘Innovazione dell`assistenza sanitaria’, prosegue il testo, “anch`essa significativamente potenziata, è finalizzata a promuovere la diffusione di strumenti e attività di telemedicina, a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del Ssn, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica. Rilevanti investimenti sono quindi destinati all`ammodernamento delle apparecchiature e a realizzare ospedali sicuri, tecnologici, digitali e sostenibili, anche al fine di diffondere strumenti e attività di telemedicina”. Lo stanziamento totale di questa componente è di 10,5 miliardi, a cui si aggiungono 1,3 miliardi di ReactEu.