Erdogan contrattacca: “Ora basta, congeliamo beni di ministri americani”
E’ la risposta al pressing di Washington circa la detenzione da parte di Ankara di un pastore evangelico americano
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto il congelamento dei beni in Turchia dei ministri americani della Giustizia e dell’Interno in risposta ai provvedimenti simili adottati da Washington come strumento di pressione per la detenzione da parte di Ankara di un pastore americano.
“Fino a ieri sera siamo rimasti pazienti, oggi ho dato l’istruzione: congeleremo i beni in Turchia dei ministri americani della Giustizia e degli Affari interni, qualora ne avessero”, ha dichiarato Erdogan in un discorso televisivo ad Ankara. La vicenda giudiziaria e’ quella del pastore evangelico Andrew Brunson, in carcere dal 2016 e da pochi giorni ai domiciliari.[irp]
Il presidente turco ha definito “assurde” le sanzioni Usa e assicurato che la Turchia “non si lascera’ intimorire”. Gli Stati Uniti hanno sanzionato i ministri della Giustizia, Abdulhamit Gul, e dell’Interno, Suleyman Soylu, i cui dicasteri sono ritenuti responsabili delle vicende di Brunson. Sanzioni simboliche, ma destinate ad avere effetti sui mercati, con la lira turca che ha subito perso valore rispetto a dollaro ed euro.
Andrew Brunson e’ stato arrestato nell’ottobre 2016 con l’accusa di essere legato a Fetullah Gulen; pochi giorni fa gli sono stati concessi gli arresti domiciliari, ma e’ stata respinta la richiesta di scarcerazione. Originario della Nord Carolina, il pastore ha a diretto per 20 anni la “chiesa della resurrezione” a Smirne; ora rischia 35 anni di carcere.La prossima udienza e’ fissata per il 12 ottobre.[irp]