Braccio robotico che si muove con la forza del pensiero
https://youtu.be/rQ6jgnvV4BA
“E’ incredibile. Attendevo questo momento da tredici anni: bere una birra senza chiedere una mano a nessuno”. Un piccolo gesto che in certi casi acquista un enorme significato. Per Erik Sorto la svolta è epocale. Il progresso della tecnologia oggi permette a una persona tetraplegica come lui di poter comandare un braccio meccanico con la sola forza del pensiero. Eric è la prima persona al mondo ad avere impiantato una neuro-protesi in una regione del cervello dove si formano le intenzioni, nella corteccia parietale posteriore. Questa tecnica innovativa è stata messa a punto nei laboratori della scuola di medicina Keck, alla University of South California.”Chiudo gli occhi, vedete, e immagino il braccio artificiale. Poi penso esattamente a cosa vorrei fargli fare”, spiega Sorto. E il braccio meccanico si aziona. Per arrivare a tutto questo i ricercatori hanno lavorato anni per decodificare le intenzioni del paziente chiedendogli di immaginare i movimenti.”Ci serviamo di un algoritmo che decodifica il gesto che intende fare il soggetto. E utilizziamo questo segnale decodificato per controllare il braccio robotico”, spiega il neurologo Richard Anderson. La corteccia parietale posteriore si situa a monte del processo che porta ad un movimento: qui i segnali sono più legati all’intenzione di agire che all’esecuzione stessa del movimento. “Grazie a questa tecnica possiamo creare un’interfaccia tra il cervello e la macchina. E questa soluzione apre tutta una serie di nuove opportunità”, sottolinea il neurochirurgo Charles Liu. Un’opprtunità presa al volo da Erik Sorto, 34 anni, tetraplegico da oltre dieci anni per un danno alla colonna vertebrale. Il primo e probabilmente non l’ultimo a sperimentare questa tecnica rivoluzionaria. (Immagini Afp)