Brad Pitt: “Ad Astra” mi interessava come uomo, padre, figlio
Il film di James Gray in concorso alla 76esima Mostra di Venezia
La solitudine nello spazio di un uomo alla ricerca del padre e delle proprie emozioni. E’ questo il tema di “Ad Astra” di James Gray, il film in concorso alla Mostra di Venezia con protagonisti Brad Pitt, Liv Tyler, Ruth Negga e Tommy Lee Jones. Pitt è anche il produttore del film. “James ed io siamo amici da anni, abbiamo un dialogo molto aperto. Il film mi ha intrigato molto, come uomo, come padre e come figlio. “Ad Astra” vede Roy-Pitt passare dalla mancanza di emozioni alla disperazione più cupa.
“Per quanto cerchiamo di nasconderle tutti noi ci portiamo delle ferite dall’infanzia, i nostri rimpianti. Il compito dell’attore è di utilizzare quei sentimenti, e se non sono onesto il pubblico se ne accorge. Siamo cresciuti in un momento in cui pensavamo ad essere forti, mai fragili, non mancare di rispetto. Questo è servito a noi uomini in qualche modo per farci largo nel mondo, ma ha creato una sorta di barriera, perché così neghi quei dolori, quello di cui ti vergogni in qualche modo, i rimpianti di una vita”. Pitt, che ha dribblato tutte le domande sulla sua fama di sex symbol, ha glissato anche su un’eventuale candidatura agli Oscar. “Intanto vorrei che questo film venisse visto. Abbiamo lavorato tutti molto, è stato un film pieno di sfide, che ha più piani, ha qualcosa da dire, su chi siamo, la nostra anima, i nostri obiettivi. Sono molto curioso di sapere come sarà recepito”.