Non solo ha avuto quasi tutti i quotidiani americani contro, a parte sporadiche voci della destra più radicale. Donald Trump è stato attaccato e combattuto a spada tratta anche e sopratutto dalla Silicon Valley. Non ci sono dubbi infatti che il centro dell’innovazione mondiale, dopo aver votato Barack Obama per anni, martedì abbia dato la sua preferenza a Hillary Clinton. I numeri sono chiari: ogni dollaro versato a Trump dalla comunità tech è corrisposto a 60 dollari per Hillary. Ma cosa significa una presidenza Trump per il mondo tech californiano? Per dirne una, molti più problemi sui temi della privacy, degli hacker e dei visti per stranieri con istruzione elevata, che poi sono uno dei punti di forza di tutte le aziende della Bay Area. E così prende quota l’idea della Calexit, la secessione dagli Usa della California, stato saldamente democratico, dopo la vittoria del repubblicano conservatore Donald Trump alle elezioni presidenziali.
La rabbia e la delusione di chi ha votato Clinton, il 61,5% degli elettori californiani, ha riportato al centro dell’attenzione il movimento Yes California, che propone un referendum per la secessione dagli Usa. Calexit è diventata un trend sui social media, come era accaduto a giugno, all’indomani della vittoria della Brexit al referendum britannico sull’uscita dall’Unione europea. Yes California è un movimento marginale, con 7.800 follower su Twitter, ma ha qualche sostenitore di alto profilo come il guru di Silicon Valley Shervin Pishevar, cofondatore di Hyperloop, che ieri ha annunciato su Twitter che vuole finanziare “una legittima campagna perchè la California diventi una nazione”. Parlando alla CNBC, ha descritto il suo sostegno alla Calexit come “la cosa più patriottica che possa fare”. “Possiamo rientrare nell’Unione dopo. Come sesta economia del mondo, motore economico del Paese e contributore di un’ampia quota del bilancio federale, la California ha un grande peso” ha detto Pishevar. Il sito Yes California afferma “proponiamo una secessione pacifica dagli Stati Uniti per mezzo di un referendum sullì’indipendenza per stabilire un mandato, seguito da una campagna nazionale per proporre un’uscita costituzionale dall’Unione”. Secondo i dati 2015 del Fmi, se la California diventasse indipendente sarebbe la sesta economia del mondo, davanti alla Francia e all’India. Secondo Yes California, lo stato sarebbe legalmente autorizzato a secedere sei i due terzi della Camera e del Senato votassero un emendamento alla Costituzione Usa. Yes California propone un referendum nella primavera del 2019.