Gran Bretagna e Unione Europea hanno raggiunto un accordo sui rapporti post-Brexit, a una settimana dalla fine del periodo di transizione. “Abbiamo finalmente un accordo, abbiamo percorso una strada lunga e tortuosa, ma abbiamo un buon accordo, equo, equilibrato, ed era la cosa giusta e responsabile da fare per entrambe le parti”, ha annunciato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante una videoconferenza stampa nel pomeriggio da Bruxelles insieme al capo negoziatore per l’Ue Michel Barnier. “I negoziati – ha continuato la presidente della Commissione – sono stati molto difficili, ma era un accordo per cui bisognava battersi: permetterà di evitare perturbazioni maggiori per i lavoratori, le imprese e i viaggiatori dopo il primo gennaio; proteggerà gli interessi europei ed è anche, credo, nell’interesse del Regno Unito”.
Quest’accordo, ha aggiunto, “stabilirà delle fondazioni solide per un nuovo inizio con un amico di lunga data e permette oggi di assicurarci che potremo finalmente lasciare la Brexit dietro di noi: l’Europa continua ad avanzare”. Von der Leyen ha poi elencato brevemente le soluzioni che sono state trovate nelle tre aree dei negoziati che fino alla fine sono state più problematiche: “La concorrenza nel mercato unico sarà equa e resterà leale e abbiamo degli strumenti efficaci per reagire se la concorrenza venisse distorta; continueremo a collaborare in aree di reciproco interesse: su energia, sicurezza e trasporti, dove insieme possiamo ancora fare di più che separati; nella pesca, avremo cinque anni e mezzo di piena prevedibilità per le nostre comunità si pescatori, e forti incentivi a continuare a mantenerla successivamente. “Ora è il momento di voltare pagina e guardare al futuro”, ha concluso von der Leyen.
“Questo è un buon accordo per l’Europa intera” ha dichiarato il premier britannico, Boris Johnson, nella conferenza stampa tenuta dopo l’annuncio dell’intesa raggiunta dall’Unione Europea e dal Regno Unito sulle relazioni post Brexit. Johnson ha detto di sperare in un voto di ratifica parlamentare già il 31 dicembre, dopo l’esame e il dibattito sul documento di intesa. “Per la prima volta dal 1973 la Gran Bretagna sarà uno Stato costiero indipendente con il pieno controllo sulle proprie acque territoriali” ha sottolineato Johnson riguardo al principale scoglio dei negoziati, i diritti di pesca. L’accordo “proteggerà posti di lavoro, permetterà ai beni britannici di essere venduti senza dazi o quote nel mercato europeo e alle aziende di fare ancpora più affari con l’Europa”, ha insistito il premier britannico. Inoltre, “le leggi britanniche saranno decise solo dal Parlamento britannico, interpretate da giudici britannici nei tribunali britannici e la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea sarà eliminata”.
Infine, un messaggio per l’Ue con cui le relazioni sono state a volte “difficili”: “Saremo i vostri amici, i vostri alleati e, cosa da non dimenticare mai, il vostro primo mercato: anche se abbiamo lasciato l’Ue, rimaniamo culturalmente, emotivamente, storicamente e strategicamente attaccati all’Europa, anche per i 4 milioni di cittadini europei che hanno scelto di rimanere in Gran Bretagna”. Un accordo “di portata storica”: così la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito l’intesa raggiunta questo pomeriggio fra l’Unione Europea e la Gran Bretagna sulle relazioni post-Brexit. Merkel ha precisato che il governo tedesco esaminerà il documento “con attenzione” il 28 dicembre, dicendosi “fiduciosa” sulla bontà del risultato raggiunto.
COSA PREVEDE L’ACCORDO
L’accordo commerciale e di cooperazione raggiunto fra Ue e Regno Unito si compone di diversi pilastri principali. Innanzitutto un accordo di libero scambio (un nuovo partenariato economico e sociale) che copre non solo il commercio di beni e servizi, ma anche un’ampia gamma di altri settori di interesse dell’Ue, quali investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporto aereo e stradale, energia e sostenibilità, pesca, protezione dei dati, e coordinamento della sicurezza sociale. L’accordo prevede zero dazi e zero quote su tutte le merci che rispettano le regole di origine appropriate. Entrambe le parti si sono impegnate a garantire una solida parità di condizioni mantenendo elevati livelli di protezione in settori quali la protezione ambientale, la lotta ai cambiamenti climatici e la fissazione del prezzo della CO2, i diritti sociali e del lavoro, la trasparenza fiscale e gli aiuti di Stato, con un’applicazione nazionale efficace, un meccanismo vincolante per la risoluzione delle controversie e la possibilità per entrambe le parti di adottare misure correttive in caso di violazione.
In secondo luogo, L’Ue e il Regno Unito hanno concordato un nuovo quadro per la gestione congiunta degli stock ittici nelle acque europee e britanniche, secondo cui per cinque anni e mezzo la situazione continuerà a essere come oggi, ma con quote di pesca per i pescatori europei in acque britanniche ridotte del 25%. Successivamente, le quote andranno rinegoziate ogni anno. Per quanto riguarda i trasporti, l’accordo prevede una connettività aerea, stradale, ferroviaria e marittima continua e sostenibile, sebbene l’accesso al mercato sia inferiore a quello che offre il mercato unico. Comprende disposizioni per garantire che la concorrenza tra gli operatori dell’Ue e del Regno Unito si svolga in condizioni di parità, in modo che i diritti dei passeggeri, i diritti dei lavoratori e la sicurezza dei trasporti non siano compromessi.
Sull’energia, l’accordo prevede un nuovo modello di scambio e interconnettività, con garanzie per una concorrenza aperta e leale, anche sugli standard di sicurezza per l’offshore e la produzione di energia rinnovabile. Sul coordinamento della sicurezza sociale, l’accordo mira a garantire una serie di diritti dei cittadini dell’Ue e dei cittadini del Regno Unito. Ciò riguarda i cittadini europei che lavorano, viaggiano o si trasferiscono nel Regno Unito e ai cittadini britannici che lavorano, viaggiano o si trasferiscono nell’Ue dopo il primo gennaio 2021. Infine, l’accordo consente la partecipazione continua del Regno Unito a una serie di programmi faro dell’UE per il periodo 2021-2027 (soggetto a un contributo finanziario del Regno Unito al bilancio dell’UE), come Orizzonte Europa.