Ancora un incendio nella baraccopoli che ospita i migranti a San Ferdinando, nel Reggino, e ancora un morto. Era da poco passata la mezzanotte quando nell’accampamento in cui trovano ricovero decine di braccianti impegnati nelle campagne del comprensorio sono divampate le fiamme. Venti baracche ridotte in cenere in pochi minuti e quando i Vigili del Fuoco sono intervenuti hanno trovato il corpo carbonizzato di uno degli occupanti. Si tratta di un ventinovenne senegalese, Moussa Ba, con precedenti di polizia per reati in materia di droga. Il giovane aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, scaduto nel marzo del 2018, non rinnovato perche’ non era stata presentata la documentazione necessaria.
Probabilmente, come sottolinea il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, in una dichiarazione all’AGI, il bilancio sarebbe stato piu’ pesante se una squadra dei pompieri non stazionasse stabilmente davanti all’accampamento proprio in funzione preventiva. Moussa Ba e’ la terza persona morta in circostanze analoghe in poco piu’ di un anno. Il 27 gennaio dello scorso anno a morire fu una giovane nigeriana, Becky Moses, di 26 anni, uccisa da un incendio doloso appiccato da un’altra donna che avrebbe agito per gelosia. Il 2 dicembre scorso un altro incendio uccise un ragazzo, Surawa Jaithe, gambiano. Avrebbe compiuto 18 anni dopo pochi giorni. “L’obiettivo – spiega il prefetto di Bari – e’ la completa attuazione di quanto concordato in prefettura con il coinvolgimento della Regione e di altri enti, e cioe’ l’accoglienza diffusa dei migranti con il definitivo superamento della baraccopoli. Abbiamo gia’ trasferito 15 famiglie rimaste senza tetto”.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, annuncia la chiusura del campo. “Sgombereremo – dice – la baraccopoli di San Ferdinando. L’avevamo promesso e lo faremo, anche perche’ illegalita’ e degrado provocano tragedie come quella di poche ore fa. Per gli extracomunitari di San Ferdinando con protezione internazionale – ricorda Salvini – avevamo messo a disposizione 133 posti nei progetti Sprar. Hanno aderito solo in otto (otto!), tutti del Mali. E anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalita’”. Il vice premier leghista, sottolinea anche che l’operazione con cui la polizia ha smantellato una organizzazione criminale dedita al traffico di clandestini “e’ l’ennesima prova che l’immigrazione irregolare e’ un business che va stroncato”.
“La centrale operativa era l’ex Moi di Torino – aggiunge – un’area che, dopo anni di incertezze, abbiamo iniziato a sgomberare: la libereremo completamente nei prossimi mesi. Grazie alle Forze dell’Ordine, dalle parole ai fatti!”. Per le 17 di oggi la Cgil ha promosso una fiaccolata di solidarieta’ con i migranti. Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, e Bruno Costa, segretario generale della Flai-Cgil calabrese, parlano di ennesima morte annunciata e don Pino Demasi, referente locale di “Libera”, commenta: “Siamo stanchi noi che viviamo nel territorio e siamo costretti ad andare incontro a questa gente per dare risposte certe, ma sono stanchi soprattutto i ragazzi che vedono non solo calpestata, ma addirittura annientate la loro dignita’ e la loro vita”.