Bufera per le parole di Bertinotti: “Avrei tirato un oggetto contundente a Meloni”

Fausto Bertinotti
Si infiamma lo scontro politico dopo le dichiarazioni dell’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti che, durante la trasmissione “In altre parole” su La7, ha affermato che avrebbe lanciato “un oggetto contundente contro la presidente del Consiglio” Giorgia Meloni. La miccia che ha acceso questa nuova bufera si trova nelle recenti critiche mosse dalla premier al Manifesto di Ventotene durante un intervento alla Camera. Parole che hanno scatenato l’ira dell’ex leader di Rifondazione Comunista.
“A trasgressione bisogna rispondere con la trasgressione”, ha tuonato Bertinotti nel salotto televisivo di Massimo Gramellini. “Di fronte all’aggressione nei confronti del manifesto di Ventotene, che si può criticare, ma se stai parlando di un atto considerato fondativo della Repubblica italiana da tutti, io che sono un non violento, avrei lanciato un oggetto contundente contro la presidente del Consiglio, magari facendomi espellere”, ha spiegato l’ex presidente della Camera, aggiungendo che “bisogna segnalare che un limite è stato oltrepassato”.
Le dichiarazioni hanno immediatamente sollevato un polverone, con pesanti reazioni da parte della maggioranza di governo. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, ha denunciato quello che definisce “il volto peggiore della sinistra” emerso in questa settimana. “Mercoledì l’indegna gazzarra contro il presidente del Consiglio in Aula a Montecitorio, ieri Romano Prodi che aggredisce una giornalista, e infine Bertinotti che arriva addirittura a dire che avrebbe lanciato ‘un oggetto contundente contro la presidente del Consiglio'”, ha elencato Bignami in una nota, esprimendo forte preoccupazione per “atteggiamenti che rischiano di avvelenare il clima politico”.
Ancora più duro il presidente dei senatori di FdI, Lucio Malan, che ha parlato di “incitamento ad attentare all’incolumità della presidente Meloni” e di “parole gravissime, accompagnate da risate più oscene e vergognose delle dichiarazioni stesse”. La polemica si inserisce in un contesto di crescente tensione politica, iniziata quando Meloni ha definito il Manifesto di Ventotene – documento scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il confino fascista e considerato uno dei testi fondativi dell’integrazione europea – come avente una “natura antidemocratica ed antiliberale”.
Secondo Malan, il “clima di violenza” sarebbe figlio “delle parole di verità che Giorgia Meloni ha espresso alla Camera dei deputati, togliendo il velo di mistificazione che da decenni copre il Manifesto di Ventotene”. Nel frattempo, il centrodestra fa quadrato attorno alla premier, con Malan che le rinnova “sostegno e vicinanza, nella consapevolezza che questi attacchi serviranno a rafforzare non solo la sua determinazione, ma anche il consenso degli italiani”.
Ad oggi, nessuna voce si è levata dai partiti di opposizione per condannare le parole dell’ex presidente della Camera. Da parte sua, Bignami ha concluso il suo intervento augurandosi che “finalmente da sinistra arrivino parole chiare di condanna e di censura”.