Bufera politica sui Casamonica in Rai, Vespa sotto accusa

TRA FICTION E REALTA’ Pd, Sel e M5s all’attacco. Solo Cicchitto difende il giornalista

Vera e Vittorino Casamonica a 'Porta a Porta'

Vera e Vittorino Casamonica, ospiti della trasmissione televisiva 'Porta a Porta', dietro di loro il conduttore Bruno Vespa, Roma, 8 settembre 2015. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

Una delle pagine più vergognose” per la Rai, un “oltraggio”, è “sconcertante”. La politica va all’attacco di Bruno Vespa e della Rai, dopo la decisione del giornalista di ospitare ieri sera in trasmissione alcuni esponenti della famiglia dei Casamonica. Contro Vespa e i vertici di viale Mazzini si scagliano Pd, Sel e M5s, ma anche Codacons e Usigrai. Da tutti arriva una richiesta di “chiarimenti” a viale Mazzini. “Presenterò una interrogazione ai vertici della Rai per chiedere immediati chiarimenti”, annuncia a caldo il presidente della commissione parlmentare di Vigilanza, Roberto Fico. “La puntata di `Porta a Porta` sui Casamonica lascia sconcertati – dice il deputato Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione parlamentare di Vigilanza – e configura una potenziale violazione del contratto di servizio della Rai. I nuovi consiglieri di amministrazione, che hanno anche conoscenze dirette della deontologia giornalistica a partire dalla presidente, si esprimano subito”. Linea dura anche da Nicola Fratoianni di Sel: “Se questo è il nuovo corso della tv pubblica… La presidente Maggioni dovrebbe intervenire. Di certo porterò la questione in commissione parlamentare di Vigilanza”.

Altrettanto critici i grillini: “Ospitare i Casamonica nel salotto di Bruno Vespa è un messaggio diseducativo e va contro la mission del servizio pubblico. La Rai intervenga, spiegando alla commissione di Vigilanza Rai perché è stato fatto l’ennesimo elogio di un clan criminale”. Sul blog di Beppe Grillo, poi, si parla di “oltraggio agli italiani” e si definisce la Rai “servizio pubblico paramafioso. Fuori i partiti e la mafia dalla Rai”. L’unica voce in difesa di Vepsa è quella di Fabrizio Cicchitto, Ncd: “Francamente sono esterrefatto di fronte agli attacchi rivolti a Vespa per aver intervistato due esponenti della famiglia Casamonica. Credevo infatti che l’attività giornalistica fosse quella di far conoscere le molteplici facce della realtà e i protagonisti di essa, anche quelli più negativi e repellenti”. Ma il dibattito entra direttamente anche dentro viale Mazzini. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, si rivolge alla dirigenza Rai: “Chiediamo ai nuovi vertici quale Rai servizio pubblico vogliano? Quali messaggi il servizio pubblico deve dare ai cittadini? Qui la questione non è censurare, ma scegliere quale Paese raccontare e come”. Dai vertici, al momento, arrivano due risposte diverse: Guelfo Guelfi, membro del Cda vicino al Pd, accusa di usare la “morbosità” per fare “ascolto”; Arturo Diaconale, altro consigliere d’amministrazione ma di centrodestra, difende invece Vepsa perché la decisione di ospitare i Casamonica “rientra nell’autonomia decisionale giornalistica. Perché ci dovrebbe essere così tanto scandalo?”.