Bufera su portavoce di Conte. Lui: “Su Foglio solo una battuta”. Opposizioni all’attacco
Ad accendere la miccia le parole di Rocco Casalino sulla presunta imminente chiusura del quotidiano il Foglio
“Una battuta”: si difende cosi’ Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio, dopo la bufera scoppiata a seguito delle sue parole sulla presunta imminente chiusura del Foglio, rivolte a un giornalista dello stesso quotidiano, Salvatore Merlo. L’episodio e’ stato riferito da Merlo, che sul giornale riporta le frasi di Casalino: “‘Adesso che il Foglio chiude, che fai? Mi dici a che serve il Foglio? Non conta nulla… Perche’ esiste?'”.
Le parole del portavoce del premier sono state pronunciate in occasione della festa in piazza davanti a Montecitorio organizzata giovedì pomeriggio dal Movimento 5 stelle dopo il via libera al taglio dei vitalizi. Insorgono i partiti, dal Pd a Forza Italia, e intervengono a difesa della liberta’ di stampa anche la Fnsi, l’Ordine dei giornalisti e l’Associazione della stampa parlamentare. Il portavoce del premier corregge il tiro, ma senza scusarsi, e precisa: “Chi mi conosce sa bene che sono solito fare battute. E una battuta era anche quella rivolta al giornalista de Il Foglio, in un momento informale di festeggiamenti per i vitalizi. Sono certo che Salvatore Merlo ne fosse ben consapevole”, spiega ancora Casalino, “considerando che ho specificato anche con lui che stavo scherzando. Credo fortemente nella liberta’ di stampa e nel pluralismo dell’informazione, sono il primo a volere che ci siano piu’ mezzi di informazione possibili, ovviamente abolendo il finanziamento pubblico”.
Parole che, pero’, non placano la polemica politica: “L’Ordine dei giornalisti di Milano, dove Rocco Casalino risulta iscritto, apra un’istruttoria sulle gravi minacce. Il presidente Conte dovrebbe prendere immediati provvedimenti”, chiede Michele Anzaldi del Pd. “Non stupisce che il portavoce di Palazzo Chigi, Rocco Casalino, auspichi la chiusura di un giornale, nella fattispecie Il Foglio”, affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi. “L’atteggiamento e le parole di Casalino – aggiungono – non nuovo a proclami e minacce nei confronti di suoi colleghi giornalisti, danno l’esatta dimensione della concezione che lui e i suoi danti causa hanno della democrazia e delle istituzioni. Purtroppo per lui e per quelli come lui, la Costituzione italiana riconosce fra i propri valori la liberta’ di espressione e la liberta’ di stampa, valori ai quali, se non lo hanno ancora fatto, Casalino e chi come lui sogna l’affermazione del pensiero unico dovranno abituarsi”, concludono Lorusso e Giulietti.
“Prospettare la chiusura di un giornale, anche con tono scherzoso, suona comunque come velata minaccia al libero svolgimento dell’attivita’ giornalistica, soprattutto se quelle parole sono pronunciate da chi riveste un ruolo istituzionale cosi’ rilevante e decisivo”, si legge in un comunicato dell’Asp. “Il triste vaticinio e l’invettiva hanno l’evidenza di una inaccettabile minaccia”, sostiene il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna. A difesa di Merlo e della liberta’ di stampa si schierano anche i partiti: “L’ultima di Rocco Casalino… Gli uccelli del malaugurio allungano la vita”, scrive su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. E la sua omologa al Senato, Annamaria Bernini aggiunge: “Dopo le frasi intimidatorie a Merlo e’ piu’ che mai opportuno dire: basta tolleranza verso gli intolleranti”.
Non e’ da meno Mara Carfagna, vice presidente della Camera: “Il ministro del Lavoro vuol licenziare i lavoratori e il sottosegretario alla Giustizia denunciare i deputati, ci mancava il portavoce del premier che minaccia i giornalisti bevendo champagne al party ‘bye bye vitalizi’. La sua non-smentita e’ una toppa peggiore del buco: Casalino ha detto che era una battuta, ma non faceva ridere”. “Intimidazioni e arroganza non spaventano la stampa libera. Se poi si prova a derubricarle a battuta, non fa nemmeno ridere”, twitta Lorenzo Guerini, parlamentare del Pd. E il collega di partito, Andrea Romano, chiede “di fare piena luce sulle minacce e intimidazioni”.