Bufera procure, l’8 Csm decide su ricusazioni Palamara. Fuzio va da Mattarella, poi lascia

Bufera procure, l’8 Csm decide su ricusazioni Palamara. Fuzio va da Mattarella, poi lascia
Luca Palamara
5 luglio 2019

L’8 luglio prossimo il Csm si pronuncera’ sulle istanze di ricusazione presentate dal pm romano Luca Palamara nei confronti di due dei suoi giudici disciplinari. Il vice presidente del Csm David Ermini ha infatti costituito il collegio che se ne dovra’ occupare, evitando che ci siano rinvii nel giudizio sulla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio di Palamara chiesta dal Pg Riccardo Fuzio. L’udienza e’ gia’ fissata per il giorno successivo, il 9 luglio.

Nell’udienza sulla ricusazione Piercamillo Davigo sara’ sostituito da Loredana Micciche’ (il secondo giudice di legittimita’), mentre il pm Sebastiano Ardita (visto che e’ stata accolta la nuova richiesta di astensione di Giuseppe Cascini) da Alessandra Dal Moro, che e’ un giudice. E’ questa la decisione presa dal vicepresidente David Ermini. In particolare, e’ stata disposta la sostituzione di un componente appartenente alla categoria dei pm (Ardita) con un componente appartenente alla categoria dei giudici di merito, quindi sempre un togato, in assenza di altri pm (dopo le dimissioni di Spina e Lepre e la reiterata astensione di Cascini), attraverso una interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 6, quinto comma, della legge istitutiva del Csm, nel senso di preservare il funzionamento della sezione disciplinare e il continuativo svolgimento dell’attivita’ giurisdizionale, dato che bloccare tale attivita’ violerebbe il principio di indefettibilita’ e di continuita’ del potere disciplinare sancito dalla Costituzione e dalla Corte costituzionale (sentenza n. 262/ 2003).

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Il Pg della Cassazione Riccardo Fuzio, intanto, ha promosso l’azione disciplinare nei confronti di Cosimo Ferri, che e’ deputato del Pd, ma ancora magistrato in aspettativa. – L’ azione disciplinare riguarderebbe il cosiddetto ” mercato delle nomine” svelato dall’inchiesta di Perugia che vede indagato l’ ex presidente dell’ Anm Luca Palamara. Ferri e’ uno dei partecipanti alla riunioni in cui Palamara, togati del Csm e il deputato Luca Lotti discutevano dei futuri assetti della procure, a partire da quella di Roma . L’ iniziativa disciplinare sarebbe l’ultima con la firma di Fuzio, che ieri nel corso di alcune riunioni organizzative in Cassazione avrebbe deciso di delegare ai suoi aggiunti il compito di gestire tutto l’insieme di questa vicenda. Con Ferri tutti i magistrati partecipanti a quella famosa riunione in un hotel della capitale sono ora sotto l’iniziativa disciplinare: Fuzio aveva gia’ esercitato l’azione nei confronti di Palamara e di 5 consiglieri del Csm, 4 dei quali si sono dimessi, mentre resta autosospeso il togato di Magistratura Indipendente Paolo Criscuoli.

E dalla bufera procure, è stato travolto anche lo stesso Fuzio. Il Pg della Cassazione e’ salito al ‘Colle’ per incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale ha manifestato la sua intenzione di andare in pensione con qualche mese di anticipo rispetto al compimento del suo settantesimo anno. Mattarella “ha preso atto della decisione del dott. Fuzio di presentare domanda di collocamento a riposo anticipato, decisione assunta con senso di responsabilita’ a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle istituzioni”, ha sottolineato una nota del Quirinale. Mattarella inoltre gli ha “espresso apprezzamento per il rigore istituzionale con cui ha assicurato il tempestivo esercizio dell’azione disciplinare in una contingenza particolarmente delicata per la magistratura”. Fuzio e’ finito nelle intercettazioni del trojan di Luca Palamara al quale avrebbe raccontato dettagli delle indagini della Procura di Perugia che hanno sconvolto l’assetto del Csm.

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Il rinvio a novembre dell’addio di Fuzio consente di evitare che il Consiglio superiore della magistratura interrompa i suoi lavori e l’iter dei procedimenti disciplinari – in primis quello su Palamara e quello appena aperto nei confronti di Cosimo Ferri – in attesa della nomina di un successore del Pg per la quale servono mesi. Per questo si e’ scelto di andare avanti nel ‘girare pagina’ e fare pulizia. Altrimenti ci sarebbe stata la paralisi perche’ le funzioni del Pg nel comitato di presidenza del Csm che decide gli ordini del giorno non sono delegabili ad altri. Fuzio rimane ancora in sella, seppur a tempo determinato, pero’ ha dato ai suoi due vice il compito di seguire il settore disciplinare. Apprezzamento per il passo indietro del Pg e’ stato espresso dal Guardasigilli. “Il procuratore Fuzio – ha detto il ministro della giustizia Alfonso Bonafede – ha dimostrato grande senso di responsabilita’. Abbiamo sempre collaborato e c’e’ stato sempre un dialogo virtuoso, anche in questi giorni difficili per la magistratura”.

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