Bufera su Guardì. Floridia: incompatibile con servizio pubblico

Bufera su Guardì. Floridia: incompatibile con servizio pubblico
Michele Guardì
1 dicembre 2023

La Rai è stata travolta da una tempesta di polemiche in seguito alla trasmissione, su Italia 1, di alcuni fuori onda datati quattordici anni fa, rivelatori di commenti offensivi e sessisti del regista Michele Guardi. L’eco di queste dichiarazioni ha scosso l’azienda radiotelevisiva nazionale italiana, spingendo la direzione a intraprendere azioni immediate. Il 29 novembre, mercoledì, la Rai ha reagito annunciando l’avvio di un’indagine interna approfondita, che coinvolgerà un audit interno e una revisione completa delle procedure aziendali. Questa decisione è stata presa dopo la trasmissione de Le Iene, che ha portato alla luce dialoghi compromettenti del regista, innescando un dibattito pubblico acceso sulla condotta e l’etica all’interno dell’azienda.

Anche Giancarlo Magalli, conduttore de I fatti vostri, si è schierato a sostegno di Guardi, evidenziando il tono scherzoso delle conversazioni. Tuttavia, la presidente della Vigilanza Rai, Barbara Florida, ha preso una posizione decisa, definendo le dichiarazioni di Guardi “irrispettose” e “incompatibili con il servizio pubblico”. Mentre le difese e le giustificazioni si scontrano con le critiche e le richieste di azioni disciplinari, la Rai è in attesa dell’esito dell’audit interno. L’azienda è determinata a fare piena luce su questa controversia, cercando di garantire la conformità con gli standard etici e professionali richiesti nel servizio pubblico radiotelevisivo. 

 

Commissione di vigilanza Rai

 

“Chiedo alla Rai di prendere posizione rispetto a quanto emerso su Michele Guardì. Le sue frasi irriguardose, in qualunque momento siano state pronunciate, sono incompatibili con il servizio pubblico, e l`azienda ha il dovere di intervenire pubblicamente tanto più in un momento in cui il dibattito sul linguaggio d’odio e sul contrasto alla cultura sessista, misogina e omotransfobica attraversa in maniera così decisiva il Paese”.

La richiesta arriva dalla presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, Barbara Floridia, dopo i fuorionda trasmessi da Le Iene in cui l’autore Rai si lasciava andare a commenti sessisti. “Non ha senso avere un contratto di servizio con previsioni molto specifiche e importanti su questo fronte – osserva l’esponente M5s – se poi non si agisce di conseguenza. Mi aspetto una verifica puntuale da parte dell’azienda sul rispetto del contratto, del codice etico e di ogni altro aspetto che riguarda questa vicenda”.

 

Gli audio contro Magalli

 

“Cane, Magalli! Cane! Levatelo! Levatelo!”, questo e altro negli audio pubblicati da ‘Le Iene’ sui social che immortalano la voce di un Michele Guardì furioso negli studi Rai. Non solo Magalli: Roma e Occhipinti parlano di “patriarcato, misoginia e omofobia” e aggiungono altro materiale in cui Guardì si scaglia contro una donna e un altro uomo. Ad esempio, seppur censurato, nell’audio si sente un “fro**o di me**a” e anche: “Che caz*o mastica, la pu**ana?”. Ancora, Michele Guardì si lascia andare nuovamente contro una donna: “Due, mi è passata la tr*ia dietro per caso?”.

Il regita replica attraverso un’intervista. Guardì ha specificato che “hanno montato vecchie cose, montando in fila cose che in 5600 puntate si possono dire” e che non teme alcuna reazione da parte della Rai. Delle accuse di sessismo, misoginia e omofobia, l’autore di ‘Domenica In’, ‘I Fatti Vostri’ e tanti altri programmi Rai risponde con la parola “sciocchezza” e specifica: “Nelle mie redazioni l’80% è donna” e fa il nome di Giovanna Flora, che dal 2008 è autrice di ‘Italia sul 2’ proprio insieme a Michele Guardì, Rory Zamponi e Milo Infante.

Quegli audio, come fanno notare anche molti utenti, risalirebbero a più di 10 anni fa come dimostrano filmati presenti su YouTube almeno dal 2011. Lo stesso materiale, come fa notare ‘Il Fatto Quotidiano’, è stato mandato in onda su La7 nel 2012 nel corso del programma ‘Ahi Piroso’.

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