Nuovo errore per il procuratore di Manhattan nel caso Weinstein: la Procura ha ammesso che un detective della polizia di New York aveva consigliato a una delle accusatrici del produttore cinematografico di cancellare dal suo telefono, prima di consegnarlo agli inquirenti, qualsiasi cosa ritenesse privata.
In una lettera inviata martedi’ all’avvocato di Harvey Weinstein, il vice procuratore incaricato di questo caso-simbolo della campagna #MeToo ha riconosciuto che il detective aveva fatto questa raccomandazione a una delle due donne le cui accuse sono all’origine dei cinque capi d’imputazione rimanenti contro Weinstein. “Il mio ufficio aveva chiesto alla denunciante di fornire tutti i telefoni cellulari che aveva usato mentre era in contatto con l’imputato”, ha scritto il procuratore aggiunto Joan Illuzzi-Orbon nella lettera resa nota ai giornalisti.[irp]
Ma quando la denunciante si era preoccupata che i messaggi “privati” sarebbero stati trasmessi al pubblico ministero in quell’occasione, il detective che era allora responsabile dell’indagine della polizia di New York, Nicholas DiGaudio, le consiglio’ di “cancellare tutto” quello che ‘non voleva fosse visto prima di consegnare i telefoni’, ammette l’assistente procuratore, citando la denunciante. Se Illuzzi-Orbon assicura che la denunciante ha finalmente consegnato l’intero contenuto dei suoi telefoni all’ufficio del procuratore, questa ammissione indebolisce ulteriormente l’accusa, che ha gia’ dovuto rinunciare a imputazioni contro il produttore.
“Questo nuovo sviluppo mina ulteriormente l’integrita’ di un’accusa gia’ carente”, ha detto l’avvocato di Harvey Weinstein, Ben Brafman, citato dal suo portavoce. Il famoso avvocato, che aveva ottenuto la caduta delle accuse contro Dominique Strauss-Kahn nella vicenda della cameriera dell’Hotel Sofitel nel 2011, in agosto ha presentato istanza per far cadere tutte le accuse contro Harvey Weinstein, e attende la decisione del giudice. La prossima udienza e’ prevista per il 20 dicembre. Sebbene Weinstein fosse accusato di abusi sessuali da parte di circa 80 donne, la sua incriminazione la scorsa primavera si basava sulle accuse di sole tre donne.[irp]
Da giovedi’ restano le accuse di sole due donne. La terza, Lucia Evans – l’unica di cui si conosce il nome – e’ risultata non credibile dopo che un testimone ha rivelato che la donna gli aveva detto che aveva accettato di avere un rapporto orale con Weinstein, nella speranza di ottenere una parte in un film. Anche la caduta dell’accusa di Evans, che aveva affermato di essere stata costretta da Weinstein a fare sesso orale nel 2004, era stata in parte un errore del detective DiGaudio, che aveva omesso di informare il pubblico ministero che questa testimonianza contraddiceva quella della donna. A complicare ancora il compito del pubblico ministero, due dei membri del team che segue il caso si sono dimessi a settembre, quando sono emersi i primi errori del detective.