Cala l’afflusso di migranti verso il Regno Unito. Lo certificano oggi le stime ufficiali dell’Office for National Statistics (Ons) riferiti su base annuale ai 12 mesi compresi fra il settembre 2016 e il settembre 2017, nel secondo aggiornamento realizzato dopo il referendum sulla Brexit di quasi due anni fa. In totale il numero cala di 29.000 unita’, fino a un +244.000, ma a determinare il rallentamento e’ soprattutto il calo degli arrivi dai Paesi Ue (dell’est europeo in testa), scesi a +90.000 circa: per la prima volta sotto quota 100.000, dunque, dal periodo marzo 2012-marzo 2013. Il dato complessivo resta tuttavia lontano dagli obiettivi fissati ripetutamente in questi anni dai governi conservatori britannici e dall’impegno di portare il saldo netto dell’immigrazione nel Paese sotto quota 100.000 calcolando gli ingressi da tutto il mondo. Nelle successive spiegazioni fornite dall’Ons si precisa che il saldo dell’immigrazione dai Paesi Ue verso il Regno Unito nell’ultimo anno censito e’ sceso a +90.000 in forza dell’accresciuto numero di coloro che hanno lasciato l’isola (130.000 persone, un record negli ultimi anni) e non tanto di un calo dei nuovi arrivi, attestatosi a 220.000. Le aspettative legate alla Brexit rappresentano solo una delle “tante ragioni” di questo trend, puntualizza poi Nicola White, responsabile del settore ‘international migration statistics’ nello stesso Ons. Fra gli altri dati va notato che al rallentamento del saldo migratorio interno all’area Ue, fa fronte invece un ulteriore aumento netto degli ingressi dal resto del mondo (285.000 arrivi contro 80.000 partenze). In termini generali, diminuisce inoltre il numero di migranti che sbarcano sull’isola per lavoro o per cercare lavoro, mentre aumenta ancora quello degli studenti stranieri chi s’iscrivono a scuole e universita’ del Regno. Da segnalare infine un incremento relativo anche del numero dei sudditi di Sua Maesta’ che emigrano verso l’estero, piu’ alto rispetto a quello di coloro che tornano in patria.