Sulla riforma dei campionati dice: “E` la madre delle riforme, ma non la sola. Tante piccole azioni sommate portano ad una ridefinizione del modello. Certo, diminuire il numero delle squadre, rendere i campionati meno affollati e con meno tensioni finanziarie, è fondamentale, ma, se non si fanno anche investimenti sui giovani, sull’inclusione dei ragazzi stranieri, la riforma dei campionati potrà portare vantaggi, ma non determinanti. Serve la spinta di tutte le componenti per dare un impulso al calcio italiano”. Oggi a Firenze l’introduzione di altre dieci persone nella Hall of fame. “Paghiamo un periodo in cui non si è investito – conclude – ma non dimentichiamo che siamo un Paese che ha vinto quattro Mondiali, ora siamo in una fase di rinnovamento e di crescita”.