Calcio, De Laurentiis si vergogna del San Paolo. E sbotta: “E’ un cesso”

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aurelio_de_laurentiis_ansaComune di Napoli e presidente Aurelio De Laurentiis ai ferri corti. Sul tavolo l’accordo per la convenzione che potrebbe consentire al Napoli una profonda ristrutturazione dellstruttura. “Mi vergogno dell’impianto di Fuorigrotta – ha detto a Kiss Kiss Napoli il presidente De Laurentiis -, ho letto quello che De Magistris ha detto alla Rai e mi chiedo cosa intenda per un progetto serio visto che lui mi ha stretto la mano nel mio ufficio a Roma quando avevamo parlato di un investimento da 20 milioni sul San Paolo. All’impegno verbale io ho fatto seguire i disegni dell’architetto Zavanella, lo stesso dello Juventus Stadium ed il piano di fattibilità”. De Laurentiis ricostruisce le tappe: “Entro il 15 luglio abbiamo consegnato lo studio di fattibilità, entro il 30 luglio il piano economico e finanziario. Entro il 31 ottobre il Comune deve dire se gli va bene. Il Comune in una sua richiesta da me accettata, mi aveva chiesto di fare il progetto definitivo nei successivi 4 mesi, quindi se arriva l’ok il 31 ottobre, alla fine di febbraio avrei potuto portare sul tavolo il progetto definitivo”.

Infine l’attacco: “Spero ci sia stato un fraintendimento nella trasmissione a Rai Tre, il fatto che il Consiglio Comunale debba dire è troppo, è poco… Ma cosa mi stai dando? Un grande cesso, mi vergogno ad entrarci. Io sono Aurelio e Laurentiis ed il Napoli si chiama Calcio Napoli ed io ne sono fiero, noi andiamo a giocare in un cesso, dovremmo giocare gratis, invece mi hanno fatto strapagare”. Ma non manca l’apertura: “Sono disposto a parlarne con lui non appena me ne verrà data la possibilità”. De Laurentiis riserva un passaggio anche all’amministrazione della Capitale. “Dovremmo avere dei manager e invece abbiamo dei politici. Abbiamo distrutto l’Italia, basti vedere a Roma con Marino. Io metto un medico a gestire la città? Con tutto il rispetto che ho per lui. Roma in che condizioni è, la città eterna… è un cesso! Come il San Paolo”.