Calcio, Nicchi: “Var? Positivo, ma scrivere subito le regole”

nicchi

“E’ stata un’esperienza positiva, una cosa che attendevamo tutti e mi ha anche molto incuriosito”. Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, parla così ai microfoni de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, del Var, la tecnologia off-line adottata ieri nelle partite Torino-Fiorentina e Milan-Sassuolo. “Sono rimasto favorevolmente sorpreso dall’organizzazione che, con Lega e federazione, abbiamo messo in atto in breve tempo. Ero a Torino ed ho guardato un tempo in tribuna e un altro in cabina con l’arbitro Irrati, che era al monitor e che era quasi più sudato di quando sta in campo. Ho denotato innanzitutto che ci vuole una grande professionalità da parte di chi segue le gare e muove il monitor, e c’è da auspicarsi che presto sia stilato un protocollo per capire dove operare. Sapere che c’e’ un collega davanti alla tv che ti sta ‘vivisezionando’ non porta grandi giovamenti a chi arbitra, crea un po’ di apprensione”. “La cosa che dovranno fare velocemente – prosegue – è scrivere le regole Var, dove agire e in quale situazione: e cioè, per quanto mi riguarda, il fallo dentro o fuori l’area di rigore, una rete in evidente posizione di fuorigioco, se c’e’ evidente simulazione o un fallo non recepito. L’arbitro però rimarrà sempre la parte essenziale e sara’quello che decidera’ a prescindere da quello che gli faranno vedere con il Var. Spero che la tecnologia aiuti ma che non ce ne sia troppo bisogno, significherebbe che gli arbitri stanno arbitrando come in questi ultimi tempi”.

Sempre secondo Nicchi, appena confermato a capo dei fischietti italiani, “potrebbero esserci giornate senza bisogno del Var, ma anche se ce ne fosse bisogno, non penso più di 2-3 volte su dieci partite, e a conferma della decisione arbitrale. Altrimenti significherebbe che in ogni partita si farebbero tre errori gravi, invece non e’ cosi'”. Nicchi non se la sente di parlare di un’autentica rivoluzione: “Siamo cauti, e’ un bell’avvio di intesa che può portare a buoni risultati. Io sostengo che bisogna partire velocemente con pochi episodi su cui intervenire. Poi, strada facendo, preso dimestichezza con telecamere e nuovo modo di arbitrare, si può ampliare in altri ambiti”. Nicchi, infine, assicura che “potremmo essere pronti per la Coppa Italia dell’anno prossimo, poi la prima ufficiale internazionale dovrebbe esserci ai Mondiali in Russia. Servono però delle regole, che debbono essere fatte dalla Fifa”.