Calcioscommesse: pm chiude indagini. 130 gli accusati
Sono 130 gli indagati tra calciatori, ex giocatori e dirigenti: il commissario tecnico della nazionale, Antonio Conte, indagato per frode sportiva, il capitano della Lazio, Stefano Mauri, per associazione a delinquere e anche l’allenatore dell’Atalanta, Stefano Colantuono. La Procura di Cremona chiude l’inchiesta sul calcioscommesse inziata ormai quattro anni fa. Nell’atto di chiusura delle indagini, depositato dal procuratore capo Roberto Di Martino, l’accusa più pesante è quella di frode sportiva rivolta all’attuale ct della nazionale azzurra Antonio Conte. Confermata anche l’associazione a delinquere a carico di Beppe Signori, Stefano Mauri e Cristiano Doni. Archiviazione, invece, per Bonucci e Criscito. L’udienza preliminare è prevista per la tarda primavera, il processo dovrebbe cominciare in autunno. Si tratta di quasi quattro anni di indagini, tra intercettazioni, pedinamenti, rogatorie, interrogatori e materiale vario. Il totale registrato è di circa 250 calciatori, un centinaio di indagati per frode e una cinquantina accusati di associazione per delinquere.
Antonio Conte indagato. Per quanto riguarda la partita Novara-Siena dell’1.5.2011, terminata 2-2, secondo l’avviso di chiusura delle indagini, Antonio Conte con altri indagati “compivano atti, anche fraudolenti, diretti ad ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell’incontro di calcio”. “In particolare l’allenatore del Siena Conte -si legge- comunicava ai giocatori del Siena che era stato raggiunto dalle squadre l’accordo sul pareggio, così condizionando, anche in considerazione del ruolo di superiorità nei confronti dei calciatori della sua squadra, per le finalità di cui sopra, il risultato della partita”. All’allora tecnico del Siena, è contestata anche la partita Albinoleffe-Siena del 29.5.2011, terminata 1-0. “Stellini, allenatore in seconda del Siena, di comune accordo con dirigenti ed allenatori della squadra, già subito dopo la partita di andata Siena-Albinoleffe dell’8.1.2011, vinta dal Siena per 1-0, chiedeva a Carobbio e a Terzi, giocatori del Siena, quest’ultimo in buoni rapporti con Bombardini dell’Albinoleffe, di prendere un accordo, di comune utilità, diretto a ‘pilotare’ il risultato della partita di ritorno, in programma il 29.5.2011”. “Carobbio ne discuteva con Garlini, mentre Terzi ne parlava con Bombardini, giocatori dell’Albinoleffe, ricevendo la loro disponibilità. Alcuni giorni prima della partita di ritorno, quando all’ultima giornata di campionato di serie B il Siena -prosegue il procuratore Di Martino nell’avviso di chiusura indagini- aveva già conquistato la promozione in serie A, laddove all’Albinoleffe occorrevano punti per accedere ai ‘play off’, aveva luogo una riunione tecnica alla quale erano presenti l’allenatore Conte Antonio, il vice allenatore Alessio Angelo, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani e l’intera squadra del Siena, in occasione della quale, anche a seguito del ‘benestare’ di Conte, veniva presa la decisione definitiva di lasciare la vittoria all’Albinoleffe, nell’ambito di un contesto in cui si teneva conto anche del risultato della partita d’andata, vinta dal Siena”.