Calenda-Renzi: abbiamo vento in poppa, saremo primo partito nel 2024
I fratelli-coltelli hanno chiuso la campagna elettorale a Roma
“Con noi per unire l’Italia, per rifondare la politica” sulla “competenza” e la “serietà”, contro il “partito del magna magna” contro “le Meloni” e “i Salvini” che rischiano di “distruggere” il Paese. Il Terzo Polo diventerà “il primo partito nel 2024” e domenica “ci sarà un gran risultato”. La strana coppia Renzi-Calenda, i fratelli-coltelli, hanno chiuso la campagna elettorale alla terrazza del Gianicolo, in piazza Garibaldi a Roma. Evocando il nome di Mario Draghi che, di fronte allo stallo all’indomani della chiusura delle urne, faranno di tutto per tenere a Palazzo Chigi. Tra le bandiere bianche e blu di Azione e Italia Viva, persone di tutte le età, famiglie, coppie, giovani e anziani, tanti volontari oltre al quartier generale delle due formazioni politiche che hanno portato il Terzo Polo al giudizio degli elettori per la prima volta. Ci sono le ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, fuoriuscite da Fi insieme alla ministra Elena Bonetti (Iv). Si rivolgono alla Meloni, potenzialmente prima premier donna in Italia e la sommergono di critiche per le sue posizioni che mettono in dubbio i diritti conquistati.
In piazza sono arrivate circa 4mila persone secondo gli organizzatori, 2.500 secondo i dati della Questura. Sulle note degli U2, l’inno di Mameli in apertura e di Born to run di Bruce Springsteen che chiude la kermesse, le immagini raccolte dalla madre di Calenda, Cristina Comencini, dei film del dopoguerra, ambientati in una Roma, in un’Italia che veniva ricostruita. E sulle immagini che scorrono sullo schermo, Calenda fa un appello alla “bellezza, all’arte, alla cultura” a cui bisogna ispirarsi: “noi siamo eredi della tradizione repubblicana, risorgimentale, popolare, riformista, le grandi radici culturali di questo Paese”. “Possiamo affermare – prosegue – che per una volta non voteremo contro l’italiano alla nostra destra o alla nostra sinistra ma per l’italiano di fronte a noi?”, per rifondare la “scuola”, la “sanità”, per “crescere un bambino di Napoli come il figlio di un borghese di Milano” perché “la democrazia è tutta lì” e non nel reddito di cittadinanza del presidente M5S Giuseppe Conte che sono i “cittadini che lo pagano”.
Il “Terzo Polo ha il vento in poppa – ha affermato Renzi salendo per primo sul palco – avremo un grande risultato, ma non posso parlare dei sondaggi. Ci sono ancora tanti indecisi”. “Ci sono due giorni, una larga parte di questo Paese è indecisa, confusa. La politica dipende da chi la vota. Tocca combattere questi due giorni. Se non vuoi il magna magna vai e voti e se non vogliamo consegnare questo paese ai Di Maio ai Salvini” bisogna continuare a “consumare la voce e io l’ho fatto – ha affermato afono – e voi le suole”. “Dobbiamo continuare un processo di rifondazione della politica italiana. Io voglio essere quello che fa diventare popolari le scelte giuste”, ha aggiunto.
Subito dopo la chiusura della campagna elettorale “partirà il progetto di stare in Parlamento come protagonisti ma anche quello di portare nel 2024 non soltanto Renew Europe a essere il primo partito in Europa, ma questa esperienza, che si allargherà, a essere il primo partito in Italia”, ha azzardato Renzi. “Perché noi – ha proseguito – dalla nostra abbiamo le ragioni della storia e del futuro. Non siamo Orban e non siamo Melanchon”. “Se dovessimo fare i conti con Draghi vorrebbe dire che ci sono le condizioni per riportarlo a Palazzo Chigi. Se prendiamo più del 10% credo che quella potrebbe diventare la vera soluzione, la soluzione giusta”, dice Renzi che aggiunge: “Il Terzo polo ha rappresentato l’unica novità di questa campagna elettorale”.