Anche in Basilicata è in scena uno psicodramma che scuote il centrosinistra. L’annuncio di Carlo Calenda di unirsi a Matteo Renzi nel sostenere il candidato del centrodestra, il presidente uscente Vito Il Psicodramma Politico in Basilicata: Calenda si unisce a Renzi nel sostenere il candidato del centrodestra per le imminenti elezioni regionali ha gettato benzina sul fuoco di una situazione già incandescente.
Le manovre di Calenda, in seguito alla rottura con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, non fanno che aggiungere ulteriore complessità a un quadro politico già confuso. Le voci di corridoio suggeriscono che questa mossa fosse stata prevedibile, considerando gli apprezzamenti di Calenda verso esponenti di Forza Italia, che ha definito “moderati per bene” con cui intrattenere dialoghi costruttivi. Tuttavia, la mancanza di alternative praticabili ha costretto Calenda a gettare la sua carta nel cesto del presidente uscente.
Ma il vero fulcro della questione risiede nelle osservazioni di Azione, che evidenziano le falle interne del centrosinistra: conflitti interni, mancanza di visione strategica e un programma politico che sembra essere un miraggio lontano. Secondo Azione, gli eventi che si sono svolti in Basilicata dimostrano l’incapacità della coalizione di governare la regione, sollevando implicitamente dubbi sulla sua capacità di governare il Paese. Le tensioni palpabili a Roma si riflettono anche nei rapporti tesi tra i leader locali, che sembrano lottare per trovare un terreno comune su cui costruire un futuro politico condiviso e stabile.
La decisione del centrodestra di schierarsi con Vito Bardi, contrariamente alle aspettative dei centristi di Renzi e Calenda, rappresenta solo l’ultimo capitolo di un dramma che sembra non avere fine. La Basilicata è diventata l’arena di uno scontro politico senza quartiere, dove le alleanze si sgretolano come sabbia tra le dita e le promesse vengono sospinte via dal vento delle ambizioni personali. Mentre il centrosinistra si dimena per mantenere il controllo della regione, il centrodestra osserva con soddisfazione la divisione dei suoi avversari.